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Visualizzazione dei post da 2009

Achille in un rtitratto ritrovato a Pompei

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Achille in un rtitratto ritrovato a Pompei

abbondanza

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Abbondanza, divinità rappresentata in figura di giovane donna, in mezzo a ogni sorta di beni, con in mano un corno pieno di frutta e di fiori, detto Cornucopia.

danzatrici - Affreschi trovati a Pompei

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danzatrici - Affreschi trovati a Pompei

Una rappresentazione del linguaggio degli animali

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Una rappresentazione del linguaggio degli animali

Mura e Porta di Perugia

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Mura e Porta di Perugia

Est - Il Sole - Ovest - La luna

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Est - Il Sole - Ovest - La luna

Santuario campestre - da una pittura pompeiana

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Santuario campestre - da una pittura pompeiana

Carlo Crivelli - San Giorgio e il drago

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Carlo Crivelli - San Giorgio e il drago

Fontana dei quattro angoli del Mondo - Carpeaxu e Fremie

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Fontana dei quattro angoli del Mondo - Carpeaxu e Fremie

Vasari, c’è una banca russa dietro l’acquisto. «Porteremo l’Archivio in mostra all’estero»

Vasari, c’è una banca russa dietro l’acquisto. «Porteremo l’Archivio in mostra all’estero» 13 NOVEMBRE 2009, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Dispute DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — La vendita dell’Archivio Vasari a un gruppo russo per 150 milioni di euro va avanti e gli acquirenti sono convinti di riuscire in futuro a superare il vincolo «pertinenziale » che lega le carte all’appartamento- museo del letterato rinascimentale ad Arezzo. Questo per portare i documenti (tra i quali figurano numerosi disegni di Michelangelo) all’estero e valorizzarli, «anche attraverso l’esposizione nei più importanti musei del mondo». Dopo lunghissime battaglie legali è stata riconosciuta la proprietà privata dei faldoni e oggi gli eredi di Giovanni Festari non accettano che questi rimangano chiusi in un armadio di Arezzo. «Solo in Italia è possibile che un compendio del genere sia sacrificato all’interno di un armadietto blindato che si trova in una stanza del sottoscala di un’anticamera di un museo dove il cu

Intrigo internazionale per Vasari Il governo vende l’archivio ai russi

l’Unità 23.10.09 Intrigo internazionale per Vasari Il governo vende l’archivio ai russi di Alessandro Bindi Con una laconica lettera il ministro ai Beni culturali annuncia la vendita per 150 milioni di euro Sotto choc il Comune di Arezzo: ́Chiediamo la verifica degli atti alla Procura della Repubblica Giorgio Vasari, adesso, parla russo. Gli atti formali di vendita sono in fase di traduzione ma con 150 milioni di euro il suo archivio di Arezzo è passato ad una società russa. L'hanno venduto gli eredi della famiglia Festari che ne deteneva la proprietà. La notizia è arrivata improvvisa ad Arezzo con una laconica lettera di notifica che il ministero dei beni culturali si è premurato di inviare al sindaco Giuseppe Fanfani. Immediata e accorata la reazione del primo cittadino, sotto choc per una notizia che arriva alla vigilia delle celebrazioni del cinquecentenario della nascita di Vasari che cade il 2011: «Il governo ne impedisca il trasferimento tuona Fanfani -. Un paese civile

E’ la tomba dei Carri, attrazione della necropoli sul mare

E’ la tomba dei Carri, attrazione della necropoli sul mare VENERDÌ, 28 AGOSTO 2009 IL TIRRENO - Spettacolo Domani sera alla luce delle torce itinerario nell’area archeologica di Baratti L’itinerario si snoda fra i tumuli e le edicole dell’area di San Cerbone dove nell’antichità si lavorava il ferro La notte etrusca, con i suoi misteri, i suoi riti, la sua storia. Una notte di fine agosto nel corso della quale, prima di concludere definitivamente le vacanze, si potranno scoprire i segreti della necropoli di San Cerbone. Eccole le antiche suggestioni sotto il cielo degli Etruschi, tra le ombre della sera e i riflessi di luce delle torce, nel Parco archeologico di Baratti e Populonia: la magìa si rinnova domani con un percorso guidato in notturna a partire dalle ore 21. Una visita che consente di ammirare i tumuli e le tombe a edicola di Populonia VII- VI secolo a.C. mostrando l’evoluzione dei modelli dell’architettura funeraria etrusca. A partire dalla più grande e spettacolare: la tomba

I grandi libri colpiti dalla censura e i gioielli segreti dei Templari

I grandi libri colpiti dalla censura e i gioielli segreti dei Templari MARA AMOREVOLI VENERDÌ, 21 AGOSTO 2009 LA REPUBBLICA - Firenze La manifestazione di Palazzo Vagnotti inaugura oggi con 40 espositori italiani PAlazzo Vagnotti a Cortona trasforma le sue sale monumentali in "camere delle meraviglie", allestendo piccoli musei d´arte con oltre mila oggetti d´epoca. "Cortonantiquaria" da oggi (ore 18.30 inaugurazione) al 6 settembre si presenta con preziosi argenti, bronzi, mobili italiani e francesi dal ‘600 all´800 e con la sorpresa di raffinate suppellettili orientali, gioielli, arredi da esterno e una rara collezione di pizzi. Una vetrina preparata da 40 espositori italiani che ospiterà, tra le tante curiosità in mostra, un cassettone con ceramiche di Galileo Chini e una raccolta di formelle, le rare piastre in bisquit o litofanie di alcune manifatture europee, mentre tra gli oggetti etnici spiccano una conchiglia tibetana dei primi dell´800 in uso tra i monaci,

La sacrestia del mistero. A un passo dal Cenacolo rivive un «tesoro» del '500

La sacrestia del mistero Francesca Bonazzoli Corriere della Sera, 6/6/2006 A un passo dal Cenacolo rivive un «tesoro» del '500 Se la rocambolesca vicenda narrata nel «Codice da Vinci» sta portando il Cenacolo di Leonardo a nuovi record di visite, da domani c'è una ragione in più per visitare lo splendido complesso di Santa Maria delle Grazie, ex convento tardogotico trasformato per volere di Ludovico il Moro in un cantiere rinascimentale dove Bramante e Leonardo innestarono le novità toscane. Da oltre un anno, infatti, la restauratrice Paola Villa, sotto la guida della Sovrintendenza, sta riportando alla luce un piccolo ambiente (saranno circa venti metri quadrati) da secoli utilizzato come magazzino. Vi si accede da via Caradosso, dal chiostro delle rane (che decorano la fontana centrale) e varcando una porticina situata proprio di fronte alla sacrestia del Bramante dove si tengono affollate lezioni serali di storia dell'arte. Con ogni probabilità la stanza era una piccola

La villa romana e il sotterraneo Patti mette in mostra i suoi tesori

La villa romana e il sotterraneo Patti mette in mostra i suoi tesori LAURA NOBILE VENERDÌ, 31 LUGLIO 2009 LA REPUBBLICA - Palermo Le visite Ha riaperto al pubblico, dopo il restauro, il sito archeologico che conserva mosaici a motivi geometrici risalenti al IV secolo dopo Cristo Ha appena riaperto al pubblico la Villa romana di Marina di Patti, dopo il restauro dei mosaici e della struttura monumentale, che ha reso necessario quasi un anno di chiusura. Ma il patrimonio museale di Patti si arricchisce anche con l´inaugurazione della "galleria" della Cattedrale, un grande ambiente sotterraneo che custodirà una pregevole collezione di reperti, all´interno di uno dei monumenti più interessanti del centro storico. È l´occasione per riscoprire questo scenografico angolo del Messinese, a 184 chilometri da Palermo, che questo fine settimana ha in programma anche diverse manifestazioni teatrali. Cominciamo dal sito archeologico di Marina di Patti, venuto alla luce all´inizio degli ann

Il Cavaliere e le tombe fenicie - La Soprintendenza non sa nulla. Interrogazione a Bondi

Il Cavaliere e le tombe fenicie - La Soprintendenza non sa nulla. Interrogazione a Bondi FILIPPO CECCARELLI VENERDÌ, 24 LUGLIO 2009 LA REPUBBLICA Interni "Trenta tombe fenicie nel mio parco" l´archeo-giallo di Silvio il seduttore L´Associazione degli archeologi: fosse vero, sarebbe una novità assoluta e sorprendente Continua l´incantesimo di villa La Certosa. O meglio, forse: il sortilegio, la stregoneria, il maleficio. In quest´ultima vicenda sepolcrale germinatosi dal terzo blocco di intercettazioni dell´escort Patrizia D´Addario, già maga illusionista, peraltro, e lettrice di oroscopi. Perché nell´illustrare da par suo le video-meraviglie della sua villa sarda, e ancor più nello sforzo di far bella figura con le sue giovani amiche, il presidente Berlusconi ha rivelato di aver scoperto, «qua sotto», la bellezza di trenta tombe fenicie del 300 a. C. E non si può dire che la cosa sia passata inosservata. All´immediata richiesta dell´opposizione di presentarsi, lui e il minist

Identica la volta celeste nella cappella dei Pazzi e in San Lorenzo

l’Unità Firenze 5.7.09 Identica la volta celeste nella cappella dei Pazzi e in San Lorenzo Forse fu il giorno in cui giunse a Firenze Renato d’Angiò Mistero nel cielo rinascimentale. Cosa accadde il 4 luglio 1442? di Gianni Caverni La domanda è tornata attuale dopo il restauro della scarsella della Cappella dei Pazzi, ultimato in questi giorni esattamente 567 anni dopo, grazie allo stanziamento di 70mila euro dell’Opera di Santa Croce. Medici e Pazzi sotto lo stesso cielo. Si tratta certamente di uno dei più fitti misteri che ruotano intorno all’iconografia rinascimentale, la domanda è: cosa è successo il 4 luglio del 1442? Non vi sono risposte certe, solo ipotesi. Di certo c’è che il cielo raffigurato nella cupola della scarsella della Cappella dei Pazzi, appena restaurata e presentata ieri, proprio il 4 luglio di 567 anni dopo, e quello della Sacrestia vecchia di San Lorenzo sono assolutamente identici. Poco prima delle 11 di mattina di quel 4 luglio, senza la luce diffusa del cielo,

A Milano il primo museo del fumetto

A Milano il primo museo del fumetto 03 luglio 2009, corriere della sera Una «casa» a Città Studi per Dylan Dog, il signor Bonaventura e Lupo Alberto Una casa per Dylan Dog e Cipputi, Lupo Alberto e Corto Maltese. Milano avrà il suo Museo del fumetto in viale Campania 12, a Città Studi. L’edificio — ex magazzino Motta ed ex deposito Atm — ospiterà la storia e le mostre sui comics a partire da gennaio 2010. L’assessore Finazzer Flory: «Sponsor e privati si facciano avanti ». Cultura Nell’ex Motta di viale Campania una «casa» per Dylan Dog, il signor Bonaventura e Lupo Alberto Nasce il museo del fumetto a Città Studi Finazzer: anche le strisce hanno dignità artistica. Il Comune cerca sponsor Una casa per la Pimpa e Dylan Dog, il signor Bonaventura e Lupo Alberto. Un tetto per Cipputi, Corto Maltese e le donne di Manara. Milano avrà il suo Museo del fumetto in viale Campania 12, zona Città Studi, già fabbrica di panettoni Motta, poi deposito dei tram Atm e infine palazzo demaniale dismesso

«Giotto ad Assisi non dipinse. Ma lì non me lo fanno dire»

l’Unità 30.6.09 Intervista a Dario Fo: «Giotto ad Assisi non dipinse. Ma lì non me lo fanno dire» Uno spettacolo del premio Nobel sul pittore e sugli affreschi della chiesa «C’era Cavallini e la scuola romana, però il vescovo mi ha censurato» di Stefano Miliani Quel san Francesco che scaccia i diavoli da Arezzo chi l’ha dipinto? Giotto o il romano Cavallini? Nella basilica superiore di Assisi a fine ‘200 chi affrescò le scene del cosiddetto Maestro di Isacco e, sopra ogni altra cosa, quelle storie di San Francesco che per comune opinione hanno dato l’abbrivio alla «moderna» pittura italiana, più realistica e vicina agli uomini? Il pittore toscano o il maestro Pietro Cavallini e la scuola romana? Sull’amletico dilemma gli storici dell’arte si arrovellano dalla fine del ’700. In Italia prevale l’opzione giottesca con robuste eccezioni (del compianto Federico Zeri e di Bruno Zanardi). E ora il «partito» che propende per Cavallini e Roma acquisisce un alleato capace di meravigliose e umani

Hey William, giù la maschera e dicci chi eri veramente

l’Unità 30.6.09 Hey William, giù la maschera e dicci chi eri veramente di Ugo Leonzio Il mistero sull’identità del Bardo, un autore che non sapeva scrivere neppure la sua firma Uno, cento, mille William Shakespeare: è esistito veramente il Bardo? E se no, chi era in grado di scrivere gli immortali drammi che portano il suo nome, come fosse un marchio di fabbrica? Shakespeare era analfabeta. Sì, proprio lui, il «dolce cigno dell’Avon», non era in grado di mettere una firma decente neppure in fondo al suo testamento. Se quest’estate pensate di andare al «Globe» di villa Borghese a Roma, e commuovervi mentre i monologhi di Macbeth, di Prospero o di Lear si aggirano tra i vostri occhi umidi e il palcoscenico, cercate su google il saggio di Robert Detobel Shakespeare’s signatures analyzed. Delle sei firme autografe, considerate l’unica prova autentica della sua scrittura, nessuna è veramente una «firma» ma l’anonima esecuzione di uno scrivano. Quando consegnava i copioni di drammi, commedie

Poggio Rota come Stonehenge

Poggio Rota come Stonehenge MERCOLEDÌ, 17 GIUGNO 2009 IL TIRRENO - Grosseto Il sito può diventare un richiamo per il turismo culturale Si avvicina il solstizio estivo ed il sole “invicto” inizia a scendere sul monolite centrale del sito archeologico di Poggio Rota che, conosciuto dalla Soprintendenza in quanto segnalatole alcuni anni fa dal ricercatore Giovanni Feo, è stato oggetto di studio dal paleoastronomo Enrico Calzolari. Professore, quali le conclusioni dei suoi studi? «Ho partecipato allo studio del sito di Poggio Rota con i ricercatori dell’associazione Arca di Ajaccio. Il mio compito è stato quello di eseguire una mappa il più possibile precisa del sito. Dalla frequentazione del luogo è emersa l’intelligenza degli antichi costruttori, capaci di modellare il tufo per far nascere speciali fasci di luce che, osservati contemporaneamente da più postazioni, offrivano delle certezze calendariali, sia agli equinozi sia ai solstizi. Tutto ciò ha fornito una prova del valore del sito

Partita doppia per Beato Angelico

l’Unità 23.5.09 Partita doppia per Beato Angelico di Renato Barilli A 500 anni dalla morte di Fra’ Giovanni da Fiesole una mostra a Roma con opere che arrivano da lontano 550 anni dalla morte di un personaggio illustre sono una ricorrenza alquanto artificiosa, se oltretutto viene realizzata ancora qualche anno dopo, come è nel caso di Fra’ Giovanni da Fiesole, universalmente noto sotto lo pseudonimo del Beato Angelico (1395-1455), ma il pretesto è opportuno in quanto consente di rifare i conti con una figura d’artista un po’ trascurata dalla critica, e di rendergli omaggio a Roma, tappa ultima del percorso di questo pittore. Il quale fu oppresso dal peso della santità che compariva fin nel soprannome assegnatogli. E dunque, siamo in presenza di un artista più che altro intento a compiti devozionali, a illustrare visioni di angeli, di beati o di reprobi, in luoghi magici alquanto lontani dalla nostra ribalta mondana? In parte è stato così, ma secondo un destino che non appartenne in esc

Una mostra a Trento. La vita ai tempi dell’ Egitto

Corriere della Sera 29.5.09 Una mostra a Trento. La vita ai tempi dell’ Egitto Oggetti, amuleti e sarcofagi: gli antichi giorni sul Nilo in attesa dell’ultimo viaggio di Marcello Parilli Esposte per la prima volta in pubblico due ricche collezioni di reperti Gli ottocento pezzi provengono dai depositi dei musei di Torino e di Trento In fondo al cunicolo di pietra si in­travvede un sarcofago aperto con dentro la sua mummia, i vasi ca­nopi per conservare le viscere del defunto, ciotole e suppellettili e una barchetta di legno con tanto di equipaggio per affrontare il Grande Viaggio. Si tratta di una tomba ripor­tata alla luce dal grande archeologo Ernesto Schiaparelli ad Assiut (do­ve, secondo la tradizione copta, la sacra Famiglia trovò rifugio nella sua fuga in Egitto) durante la cam­pagna egiziana del 1908-1920, che portò alla celebre scoperta della tomba di Kha, l’architetto del farao­ne Amenofi III. Anche se qui siamo 3.000 chilometri più a nord, nelle sale del Castello del Buoncons

La ninfea e l’informe

l’Unità 30.5.09 La ninfea e l’informe Le opere di Monet in mostra a Milano e i suoi lontani concorrenti giapponesi: Hokusai e Hiroshige di Renato Barilli Una mostra al Palazzo Reale di Milano riprende utilmente il tema delle ninfee, cavallo di battaglia negli ultimi decenni della lunga esistenza del padre dell’Impressionismo, Claude Monet (1840-1926). A dire il vero, non si sarebbe sentito un particolare bisogno di frugare nella produzione che il grande artista ricavava dal bacino fatto costruire apposta nella sua tenuta di Giverny, tante altre mostre vi si erano già soffermate, ma a rendere utile questa ennesima tappa sta il confronto espressamente tematizzato con i lontani concorrenti giapponesi, qui evocati nelle persone dei grandi illustratori del Sol Levante Hokusai e Hiroshige, attivi circa un secolo prima di Monet. Si aggiunga che a Roma, Museo del Corso, sarà aperta fino al 13 settembre un’amplissima mostra dedicata al secondo dei due, e dunque ci sono tutti i termini per impos

AGORÀ, e il mondo cambiò per sempre! Alejandro Amenábar, 2009

Il nuovo mondo di Raffaello

l’Unità 9.5.09 Il nuovo mondo di Raffaello Una grande mostra a Urbino rende al maestro la sua eredità culturale di Renato Barilli Una esposizione al Palazzo Ducale di Urbino cerca di dimostrare che la nascita di Raffaello (1483-1520) nella capitale dei Montefeltro non è stato un puro dato biografico esteriore ma ha comportato la trasmissione di una consistente eredità culturale. Il compito è legittimo, se parliamo di un imprinting quasi di natura biologica che Urbino ha potuto esercitare sul genio futuro, permettendogli di assorbire fin dalla prima infanzia le ampie, ariose, ventilate visioni di colli all’orizzonte, o i morbidi impasti atmosferici propri del paesaggio marchigiano. Quanto all’eredità del padre, Giovanni Santi (1439-1494), anche questa è stata senza dubbio rilevante, ma non si possono ignorare i ben 44 anni che separavano le nascite di padre e figlio. Giovanni fu, come ci ricorda il catalogo della mostra, un considerevole artista, e un intellettuale dei suoi tempi, oltre

La rivoluzione luminosa dei maestri fiamminghi

La Repubblica 4.5.09 Alla Gemäldegalerie di Berlino Rogier Van der Weyden e i suoi contemporanei La rivoluzione luminosa dei maestri fiamminghi BERLINO. Tutto comincia negli anni Trenta del ´400, nei Paesi Bassi, dove si sviluppa un nuovo modo, più preciso e realistico, di restituire il mondo in pittura. È l´«ars nova», secondo il dettato di Ervin Panofsky. Ma non appena gli storici dell´arte cercano di stabilire il diverso ruolo e la diversa identità dei pittori che dettero vita a quel movimento, inizia una interminabile disputa che, lungi dall´essersi risolta, resta a tutt´oggi aperta. Perciò è tanto più importante la bellissima mostra della Gemäldegalerie di Berlino (aperta fino al 21 giugno), incentrata sul Maestro di Flémalle e su Rogier Van der Weyden. La Gemäldegalerie dispone, come noto, di una delle più importanti collezioni al mondo dei primi maestri fiamminghi del quindicesimo secolo. In questo caso però è il contributo di quadri provenienti dal resto d´Europa, dalla Russia

Nel ciclo delle Ninfee il sogno della sua vita. La natura diventa arte

Corriere della Sera 30.4.09 Venti quadri del maestro francese e le stampe giapponesi che influenzarono il suo stile Monet. il giardino incantato Nel ciclo delle Ninfee il sogno della sua vita. La natura diventa arte di Francesca Montorfano Pare quasi di vederlo, Monet, davanti a quello spettacolo magico della natura che lui stesso ha creato. È il 1890 quando il pittore acquista la casa di Giverny, rea­lizzando il sogno di una vita: un giardino che fosse «un baccanale» di colori, che di­ventasse la sua opera d’arte en plein air, che si trasformasse esso stesso in un qua­dro, anzi in una serie quasi infinita di di­pinti, di dimensioni sempre più grandi, per i quali dovrà costruire un apposito atelier. Da una parte il tripudio sfolgoran­te di girasoli, nasturzi, rose, iris, gerani, papaveri e dalie del Clos Normand, dall’al­tra il segreto di quello specchio d’acqua che negli ultimi decenni assorbirà gran parte del suo tempo e delle sue energie. Neppure durante i soggiorni in Norve­gia e i

L’arte in viaggio alla ricerca di sé

l’Unità 29.4.09 Oltre Gauguin e oltre il mito L’arte in viaggio alla ricerca di sé di Marco Di Capua Oltre i confini. Al Mar di Ravenna Schifano e Matisse, Kokoschka e Dubuffet: le rotte dell’arte L’antologica. E poi Boetti a Napoli: il mondo come sdoppiamento, metamorfosi e molteplicità Orientalismo e primitivismo, il fiume Me Nam per Chini, la Hammamet di Klee, l’Oceania stilizzata di Matisse, ma anche il «primo dei nomadi», ossia Boetti: due mostre raccontano il connubio tra arte e viaggio. In epoca di spostamenti in massa low cost (con massicce migrazioni di vita bassa, direbbe Arbasino) diventano corroboranti sia l’idea dell’artista Willem De Kooning, secondo cui se allunghi le braccia, beh è quello lo spazio che serve a un pittore, sia una convinzione di Doris Lessing: il miglior modo di viaggiare, anzi l’unico, è farlo dentro. Però ai tempi in cui non proprio tutti partivano e chi vagheggiava favolosi Orienti magari lo faceva sognando sul divano fin-di-secolo del suo salotto tra

La tomba fantasma del Caravaggio

La tomba fantasma del Caravaggio Paola Tana SABATO, 25 APRILE 2009 IL TIRRENO - Grosseto Gli indizi sono del 1956, ma le spoglie potrebbero essere finite altrove MISTERI IRRISOLTI PROPOSTI SCAVI IN CHIESA Una notizia sensazionale o una «bufala» lanciata in buona fede e poi amplificata? La possibile presenza della tomba del Caravaggio sotto la chiesa più antica del paese, quella dedicata al patrono S. Erasmo dove ogni anno alla mezzanotte di Natale arrivano i figuranti del presepe vivente, divide autorità e semplici cittadini. E, se questi ultimi ci sperano per la promozione a livello internazionale che ne deriverebbe, gli amministratori, come l’assessore Claudio Fanteria, non sanno nulla oltre le notizie finora riportate rimbalzate qua e là, e non rilasciano dichiarazioni. Proprio come il parroco, don Adorno Della Monaca, che, visibilmente scettico, dice di volersi dedicare soltanto alla sua missione di pastore di anime ed ai festeggiamenti patronali di inizio giugno che saranno caratt

NEI COLORI ACCESI LA MAGIA DI CARAVAGGIO

NEI COLORI ACCESI LA MAGIA DI CARAVAGGIO P.V. la Repubblica 24/07/2006 ROMA - Rappresenta la caduta sulla via di Damasco di Saulo, ovvero del futuro San Paolo, ed è una delle opere più misteriose di Caravaggio. Ma forse alcuni degli enigmi che circondano questo grande dipinto su tavola - misura 237 centimetri per 189 - stanno per essere svelati. E' infatti cominciato il restauro della Conversione di Saulo e i primi saggi di pulitura hanno mostrato i segni di un percorso che si annuncia carico di sorprese, a cominciare dai colori. In alcune zone è stata tolta la vernice protettiva stesa mezzo secolo fa, ingiallita dal tempo. Spunta una cromia accesa e inattesa: il bianco del manto del cavallo è sorprendente, il viola della veste del Cristo è di un cangiante alla Michelangelo, il mantello di Saulo è rosso infiammato. E l'uso dei chiaro scuri è eccezionalmente raffinato. La Conversione di Saulo è di proprietà della principessa Nicoletta Odescalchi, che finanzia per intero l'in

Dietro le quinte della pittura

Dietro le quinte della pittura ELENA DUSI DOMENICA 6 AGOSTO 2006, LA REPUBBLICA La macchina realizzata dal CNR è stata utilizzata anche dalla National Gallery di Londra. I risultati ora in mostra al Prado di Madrid ROMA — Non sempre la parte più interessante di un Leonardo è quella che si vede. Luca Pezzati e i suoi colleghi dell'Istituto nazionale di ottica applicata (Inoa), quando sono davanti a un dipinto rinascimentale preferiscono concentrarsi su quello che è nascosto. E con le tecnologie che hanno sviluppato in vent'anni di attività possono permetterselo. Il loro apparecchio per la riflettologia infrarossa ha scoperto che sotto la Madonna con bambino e san Giovannino di Giulio Romano c'era un disegno di Raffaello. Con il loro scanner sono stati chiamati dalla National Gallerv di Londra per esaminare la Vergine delle Rocce di Leonardo. E anche lì hanno scoperto che il Da Vinci era partito con l'intenzione di disegnare una scena di adorazione, salvo poi cambiare sog

Il mistero dello sguardo triste della Medusa del Bernini

Il mistero dello sguardo triste della Medusa del Bernini Adele Cambria 06/08/2006; L'Unità, Roma È l'emozione il frutto del primo impatto con la testa della Medusa scolpita da Gianlorenzo Bernini - uno dei tanti tesori custoditi nei Musei Capitolini, ma se qualcuno non te ne racconta la storia, tra mito ed arte, scultura e poesia, magari non ti fermi neppure a guardarla. Infatti: che cosa gli spersi frammenti di una educazione classica Anni Cinquanta ti consentono di associare a quel nome, Medusa? Una testa femminile decapitata (per mano di Perseo) e grondante sangue, una creatura il cui sguardo aveva la «virtù» di pietrificare chi osasse affrontarlo, e perciò gli antichi guerrieri la portavano scolpita sugli scudi, a terrorizzare i nemici. Invece, la Medusa del Bernini - di cui è stato appena intrapreso il restauro - è una giovane donna dai minuti denti infantili, le labbra morbide e dolci, e quegli occhi il cui sguardo doveva pietrificare chiunque sembrano piuttosto gonfiarsi

"Salviamo i monumenti verdi" L´albero centenario ora si adotta

"Salviamo i monumenti verdi" L´albero centenario ora si adotta LAURA BELLOMI VENERDÌ, 24 APRILE 2009 la repubblica - Milano Si comincia a Affori col platano che, si dice, Napoleone piantò per amore Trenta metri di altezza e due di diametro, alla veneranda età di duecento anni il "platano napoleonico" di Affori verrà adottato. A prendersi cura di quella che i residenti del quartiere chiamano semplicemente "la pianta", e che la tradizione vuole essere stata piantata proprio da Napoleone in onore di una sua amante, sarà una cooperativa che per tre anni ne sorveglierà il benessere, dalla chioma alle radici: «La pianta ha un valore storico e culturale altissimo, per questo abbiamo deciso di adottarla - spiega Arnaldo Barni, presidente della cooperativa di arboricoltura Demetra - per prima cosa abbiamo rimosso il cemento che tappezzava i buchi del tronco, poi abbiamo tolto l´asfalto che impediva all´acqua di filtrare nel terreno: con un "galleggiante"

Ariosto al museo del Louvre. Dame e draghi in giro per Parigi

Corriere della Sera 12.4.09 Ariosto al museo del Louvre. Dame e draghi in giro per Parigi di Marina Giaveri «Le donne, i ca­valier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’au­daci imprese io canto...». Ec­coli, volti di dame e tenzoni di cavalieri, castelli e boschi e navi fantastiche a scocca di drago, disegnati con la precisione gotica della scuo­la del Pisanello, con la sovra­na grazia del pieno Rinasci­mento, con la perversa levi­gatezza dei grandi romanti­ci: eccoli nella mostra (una sessantina di opere) dedica­ta dal Louvre a illustrare l’Immaginario dell’Ariosto, l’Ariosto immaginato. Sono, dapprima, corsieri e paladini che popolano quel mondo multilingue ep­pur compatto della tradizio­ne cavalleresca alla quale si abbeverano — con nostal­gia ed ironia — gli scrittori di tutt’Europa; sono poi figu­re tipiche della società cin­quecentesca, quali si muo­vono fra le corti di Roma e Ferrara ai tempi del poeta; sono, infine, gli Orlandi e le Angeliche, i Ruggeri e i Mandricardi le cui av

Raffaello nella bottega del padre

La Repubblica 6.4.09 Raffaello nella bottega del padre Ad Urbino La rassegna sulle sue radici di Antonio Pinelli Giovanni era un artista preparato e trasmise al figlio un´ampiezza di orizzonti culturali Smentito il Vasari secondo cui l´artista si allontanò presto dalla sua città Quaranta capolavori provenienti da raccolte europee e americane URBINO. Con questa importante mostra Raffaello torna nella sua città natale con una quarantina di capolavori, tra dipinti e disegni provenienti dalle più prestigiose raccolte europee e d´oltreoceano. Ma quel che più conta, torna per affermarvi a chiare lettere (e per così dire, documenti alla mano) che Urbino, contrariamente a quanto sostiene una tradizione storiografica dura a morire, lasciò un´impronta indelebile nella sua formazione culturale (Raffaello e Urbino, Palazzo Ducale, a cura di L. Mochi Onori, fino al 12 luglio). Come spesso accade, tutto nasce da Vasari, fonte storiografica fondamentale per i nostri studi, ma talvolta insidiosamente