Dietro le quinte della pittura

Dietro le quinte della pittura
ELENA DUSI
DOMENICA 6 AGOSTO 2006, LA REPUBBLICA

La macchina realizzata dal CNR è stata utilizzata anche dalla National Gallery di Londra. I risultati ora in mostra al Prado di Madrid

ROMA — Non sempre la parte più interessante di un Leonardo è quella che si vede. Luca Pezzati e i suoi colleghi dell'Istituto nazionale di ottica applicata (Inoa), quando sono davanti a un dipinto rinascimentale preferiscono concentrarsi su quello che è nascosto. E con le tecnologie che hanno sviluppato in vent'anni di attività possono permetterselo. Il loro apparecchio per la riflettologia infrarossa ha scoperto che sotto la Madonna con bambino e san Giovannino di Giulio Romano c'era un disegno di Raffaello. Con il loro scanner sono stati chiamati dalla National Gallerv
di Londra per esaminare la Vergine delle Rocce di Leonardo. E anche lì hanno scoperto che il Da Vinci era partito con l'intenzione di disegnare una scena di adorazione, salvo poi cambiare soggetto per ragioni misteriose.
Ora un apparecchio a riflettologia infrarossa, realizzato all'Inoa del Cnr in collaborazione con l'Opificio delle pietre dure di Firenze, è stato richiesto dal museo del Prado. E anche a Madrid la tecnologia al servizio dell'arte non ha mancato di suscitare sorprese. Sotto al Saturno che divora un suo figlio di Goya c'era il disegno di un giovane che ballava spensierato. E un ritratto di Filippo IV di epoca sconosciuta ha lasciato cavalierescamente il posto al Ritratto della regina Marìanna d'Austria di Velazquez. Il «dietro le quinte» di queste due opere, insieme ad altri esempi di disegni rimaneggiati in fase di stesura finale, sono protagonisti della mostra «El trazo oculto», aperta al Prado fino al 5 novembre.
«Con la riflettologia infrarossa — spiega Pezzati—possiamo ricostruire uno o più disegni sottostanti e scoprire anche eventuali correzioni della pittura. La nostra attività è legata alla ricerca accademica. Ma le richieste per usare il nostro apparecchio sono così numerose che ne abbiamo appena affidato la realizzazione a una ditta privata. Nelle 800 opere che abbiamo analizzato finora eravamo
sempre affiancati da esperti di storia dell'arte. Notavamo le differenze fra il disegno sottostante e la versione definitiva della pittura. Molto spesso si tratta di particolari, in altri casi, come quello di Leonardo, le sorprese sono state molto più grandi».
La curiosità di guardare all'arte con un terzo occhio figlio della tecnologia ha contagiato anche gli esperti di Oltreoceano. Uno strumento creato dalla Nasa per scrutare attraverso le nubi galattiche è stato portato a dimensioni terrestri e utilizzato per leggere un papiro greco completamente annerito dal fuoco. Usando alternativamente varie fre quenze di luce, un'équipe della Brigham Young University dello Utah ha superato lo strato di materiale carbonizzato ed è riuscito a svelare tutto il testo orfico contenuto nel papiro di Derveni, del IV secolo a. C. Da un manoscritto medievale in pessime condizioni, un altro strumento ottico sviluppato dalla Nasa nell'ambito del programma Landsat è riuscito a ricostruirei dettagli di un testo di Archimede, un brano di «Sul galleggiamento dei corpi». Il segreto è sempre quello di guardare l'opera con radiazioni di differenti lunghezze d'onda, ognuna in grado di scavare in uno strato differente come in un vero e proprio lavoro di archeologia.

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