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Visualizzazione dei post da giugno, 2008

Settis boccia la Regione "Ambiente merce di scambio"

TOSCANA - Settis boccia la Regione "Ambiente merce di scambio" MASSIMO VANNI DOMENICA, 29 GIUGNO 2008 LA REPUBBLICA Pagina II - Firenze Il direttore della Normale al convegno dei comitati La situazione spinge i Comuni a cercare entrate con gli oneri di urbanizzazione Asor Rosa "Ambientalismo trasversale, apartitico e interclassista" «Se ho bisogno di farmi operare posso forse andare in un ambulatorio? Decentrare si può fare solo se ci sono competenze, se non ci sono è negativo». Il direttore della scuola Normale di Pisa Salvatore Settis boccia così la politica di tutela territoriale della Regione Toscana, cioè il «Pit» varato dall´assessore Riccardo Conti che delega proprio ai Comuni la titolarità delle scelte urbanistiche. E la rete dei comitati capitanata dallo storico Alberto Asor Rosa, riunita a convegno sfidando l´afa a Vie Nuove, riapre il fronte. In altre regioni le cose vanno peggio che in Toscana. Ma anche qui si contano ben 109 scempi, fanno i conti i comi

Restituzioni, un caso di etica della cultura

Restituzioni, un caso di etica della cultura Silvio Lacasella Mercoledì 25 Giugno 2008 IL GIORNALE DI VICENZA MOSTRE /1. IL PROGETTO DI RESTAURO E RIVALUTAZIONE PROMOSSO DA INTESA SAN PAOLO E CURATO DA FATIMA TERZO È GIUNTO ALLA QUATTORDICESIMA EDIZIONE Un’esposizione che allinea grandi capolavori e soprattutto fa capire al visitatore in cosa consista la loro preziosa indispensabilità È un'edizione particolare questa di "Restituzioni", visitabile ancora questa settimana a Vicenza, nelle sale di Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo. Se ne è già scritto molto nei giorni a ridosso dell'inaugurazione, ma un ulteriore discorso si può fare, non tanto o non solo per sottolineare ancora l'alta qualità delle ottanta opere esposte, valorizzate con intelligenza nel percorso dall'allestimento ideato per l'occasione da Alberto Erseghe, quanto per dare il dovuto risalto alla sensazione di fiducia che questa rassegna trasmette in modo del tutto sorpre

Sotto il nudo di Maddalena spunta la firma di Tiziano

MILANO - Sotto il nudo di Maddalena spunta la firma di Tiziano CARLO BRAMBILLA la Repubblica (Milano) 25/06/2008 La firma è apparsa per caso, durante il restauro, realizzato per ridare un po´ di luce a un´opera ingiallita nel corso dei secoli. In una zona buia dell´olio su tela, non lontano dalla spalla sinistra della Maddalena penitente, un candido nudo femminile attribuito ufficialmente alla bottega del Tiziano, i restauratori della Pinacoteca Ambrosiana hanno visto apparire a poco a poco l´ombra di una scritta. Col cuore gonfio di emozione hanno concentrato in questa zona del quadro il loro lavoro, fino a scoprire una dopo l´altra delle chiare lettere: "Titianus fecit". Altro che opera di bottega. Si trattava della firma inequivocabile, originale, di uno dei massimi pittori del Rinascimento italiano: Tiziano. Il restauro è andato avanti febbrilmente. E sul bordo della tela, in una zona fino a quel momento nascosta dalla cornice, i restauratori hanno portato alla luce un al

All’Archeologico riaprono le sale del grande Ercole

CAMPANIA - COMPLETATI I RESTAURI All’Archeologico riaprono le sale del grande Ercole Ida Palisi 22/06/2008 IL MATTINO È l’Ercole pensoso e introspettivo, copia romana di un modello bronzeo attribuito a Lisippo e oggi perduto, l’opera più famosa restituita oggi allo sguardo dei visitatori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann). Il suo gemello, l’Ercole Latino, si può ammirare alla Reggia di Caserta e una copia in gesso alla stazione «Museo» della metropolitana collinare. Ma l’originale, in tutta la sua grandiosa compostezza, riappare al pubblico del Mann questa mattina dopo circa due mesi di chiusura delle sale centrali in cui è ospitato. Un intervento di risistemazione della soffittatura (curato dall’équipe tecnica coordinata dal signor Trisciuoglio) le ha restituite alla vista nella magnifica triade di saloni in bianco e avorio che fa da scenario a uno dei gruppi statuari più famosi del mondo. Accanto all’Ercole, infatti, troneggiano le statue del Toro, con ogni probabilità

Giottino e i «giotteschi» dopo Giotto

l’Unità 22.6.08 Giottino e i «giotteschi» dopo Giotto di Renato Barilli UFFIZI La grande rassegna dedicata al periodo successivo alla scoparsa del leggendario maestro. Una fase molto dibattuta dalla storia dell’arte: tempo di decadenza o da rivalutare? Ecco le figure chiave Una mostra, agli Uffizi di Firenze, riapre un capitolo storiografico su cui già si versato molto inchiostro, essendo dedicato a un tema di grande peso, L’eredità di Giotto, ovvero L’arte a Firenze 1340-1375. Che cosa avveniva, nella città del giglio, l’indomani della scomparsa del Maestro? In proposito, si danno due linee interpretative, sostenute con forza, rispettivamente, da due allievi di Roberto Longhi, Giovanni Previtali e Carlo Volpe. Il primo si è attenuto nei suoi studi alla linea manualistica vincente, che cioé, in quella seconda metà del Trecento, pur essendoci in Toscana, o provenienti da altre sponde, personalità vivaci e meritevoli, nessuna di loro poté raggiungere l’alta statura giottesca, e fu dunque

Importante scoperta archeologica a Sorrento

CAMPANIA - Importante scoperta archeologica a Sorrento Mercoledì 18 Giugno 2008 LEGGO Importante scoperta archeologica a Sorrento: durante i lavori di riqualificazione di piazza Veniero sono venuti alla luce alcuni ambienti che appartenevano ad un edificio (il cui impianto risale al I sec. d.C.) e che mostrano perfettamente conservati i pavimenti in signino abbelliti da piccole piastrelle di marmo a forma di rombi e pareti affrescate. Così, per la prima volta, è possibile osservare un’intera parete decorata con pitture simili a quelle delle abitazioni di Pompei ed Ercolano. Per la parte di edificio venuta alla luce, si può ipotizzare la presenza di un corridoio porticato che si apre su un salone o soggiorno.

Pinturicchio pinxit, Una guida sulle sue opere a Roma

Corriere della Sera Roma 18.6.08 Ricerche Le novità in uno studio di Claudia La Malfa Pinturicchio pinxit, Una guida sulle sue opere a Roma di Pietro Lanzara Bernardino di Betto da Perugia, detto Pinturicchio, fu pittore più fortunato che valente. Lo sostenne Giorgio Vasari nelle «Vite»: «ancor che facesse molti lavori e fusse aiutato da diversi, ebbe nondimeno molto maggior nome che le sue opere non meritarono». La mostra di Perugia e Spello, che si è chiusa domenica e che è stata curata da Vittoria Garibaldi, ha favorito la riscoperta di un artista al quale Claudia La Malfa dedica ora un «Itinerario romano» (Silvana Editoriale) al quale seguirà in autunno «La seduzione dell'antico: le pareti dipinte di Pintoricchio a Roma». La guida, dedicata ai luoghi romani del pittore, è stata presentata dall'autrice, da Francesco Buranelli, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 550 anni dalla nascita dell'artista, da Roberto Cecchi, direttore generale per il Patrim

Artemidoro, il falso nascosto nel proemio

Corriere della Sera 13.6.08 L'intervento di Luciano Canfora oggi a Oxford testimonia il continuo interesse della comunità scientifica internazionale Artemidoro, il falso nascosto nel proemio di Luciano Canfora L'introduzione, la nozione di «Lusitania», i brani di Marciano: le tracce di un testo «moderno» Il testo pubblicato qui di seguito è una sintesi della relazione preparata dal professor Luciano Canfora per un convegno sulla vicenda del papiro di Artemidoro che si tiene oggi in Inghilterra. L'incontro, in programma presso il Saint John's College dell'Università di Oxford, è un'ulteriore dimostrazione dell'interesse che la polemica ha suscitato nella comunità internazionale degli studiosi di antichità classiche. Colui che creò l'«Artemidoro» intendeva palesemente e, oserei dire, quasi legittimamente incominciare con un proemio. E anche sulla scorta dell'«ipotesto» — cioè dell'Einleitung di Carl Ritter, come ha dimostrato Maurizio Calvesi — sce

Anche sul Pincio il sindaco non decide

ROMA - Sopralluogo di Alemanno al cantiere del parcheggio. Anche sul Pincio il sindaco non decide di Livia Ermini 12 giugno 2008, L'Unità Negozianti e residenti: è l’unica soluzione per far rivivere il centro CUNCTATOR Temporeggiatore. Alemanno come Quinto Fabio Massimo. Sul parcheggio del Pincio il sindaco prende tempo. Deciderà fra 30 giorni, quando cioè una commissione di cinque saggi, scelti dagli assessori alla mobilità Marchi e alla Cultura Croppi, avrà valutato se il progetto è sostenibile. Come per il responso sulle strisce blu, che arriverà a settembre, Alemanno aspetta il parere dei suoi consulenti tecnici per fare una scelta. Acerrimo nemico del progetto voluto da Veltroni, (che prevede 700 posti auto distribuiti su sette piani scavati nella collina che sovrasta Piazza del Popolo), fin da quando era a capo dell’opposizione in Campidoglio e durante tutta la campagna elettorale, ora il primo cittadino ci va cauto con gli annunci. Soprattutto alla luce dei ritrovamenti arch

Parking del Pincio, i tagli del Comune

ROMA - Parking del Pincio, i tagli del Comune CECILIA GENTILE GIOVEDÌ, 12 GIUGNO 2008 LA REPUBBLICA - Roma Alemanno: "Di certo sarà più piccolo, forse non si farà. Decideremo entro un mese" Sopralluogo in cantiere. Una commissione di saggi per rivedere il progetto Modificato o bloccato. Lo deciderà tra un mese una commissione di cinque saggi. E´ questo il destino che si profila per il futuro parcheggio del Pincio dopo il sopralluogo del sindaco Gianni Alemanno, ieri mattina, al discusso cantiere sopra piazza del Popolo, dal quale dovrebbe nascere un parking sotterraneo per un totale di 726 posti auto. E non è solo un problema archeologico. «Gli ultimi, significativi ritrovamenti di una villa romana costruita dal I secolo avanti Cristo hanno reso necessario un approfondimento dello scavo per verificare l´entità del complesso - spiega il sovrintendente archeologico di Roma Angelo Bottini - ma allo stato attuale non esiste un conflitto di interessi insanabile tra conservazione e

Un edificio costruito tra il II e il I secolo a.C. scoperto nelle acque del porto di Lipari

SICILIA - Un edificio costruito tra il II e il I secolo a.C. scoperto nelle acque del porto di Lipari GIOVEDÌ, 12 GIUGNO 2008 - LA REPUBBLICA - Palermo Potrebbe essere un tempio situato a ridosso del molo oppure una struttura porticata ornamentale, posta all´ingresso del porto. A dieci metri di profondità, durante i lavori nel porto di Lipari, è emerso un altro pezzo di storia della città. La scoperta è stata presentata stamattina dal Soprintendente del mare Sebastiano Tusa, dall´assessore regionale ai Beni culturali Antonello Antinoro, dal sindaco di Lipari e da Giuseppe Marseglia, comandante del nucleo Tutela patrimonio culturale dei Carabinieri. «La natura dell´edificio, databile tra il secondo e il primo secolo dopo Cristo, è ancora difficile da definire - ha detto Tusa - ma la tipologia somiglia a quella utilizzata dai romani nelle colonie in Libia». Antinoro e il sindaco di Lipari hanno anche annunciato che i lavori al porto di Lipari non si fermeranno, ma il progetto potrebbe su

Parigi, viaggio nella clinica che restituisce la verginità. "La chirurgia salva le nostre nozze"

La Repubblica 12.6.08 Boom di operazioni per le musulmane che cercano marito Parigi, viaggio nella clinica che restituisce la verginità. "La chirurgia salva le nostre nozze" Sempre più ragazze musulmane chiedono l´imenoplastica di Giampiero Martinotti PARIGI. A due passi dagli Champs-Elysées, la clinica è uguale a tante altre dei bei quartieri: palazzo ottocentesco, una certa signorilità senza ostentazione. E una clientela soprattutto femminile, angustiata dal proprio corpo: i seni, la cellulite, le rughe. Ma qui approdano anche tante ragazze musulmane che non cercano un decolleté da sogno o un sedere perfetto. Vengono a cercare invece una nuova verginità.Chiedono di farsi ricucire l´imene per dare ai loro futuri mariti l´illusione di una purezza, rispettare tradizioni ancestrali ed evitare di essere additate come «puttane». Salgono la bella scala, vanno al primo piano dove c´è il blocco operatorio, passano qualche ora al quarto, nelle camere in cui si riposano. Poi ripartono

Correggio e l'antico a Roma

Il Sole 24 ore, 23 maggio 2008 Correggio e l'antico a Roma di Rodolfo Vasari "Per certi versi era ancora all'inizio", afferma Claudio Strinati nella prefazione al catalogo della mostra dedicata a "Correggio e l'antico", in corso alla Galleria Borghese di Roma fino al 14 settembre. Il riferimento è all'arte, spesso spiazzante, di Antonio Allegri detto il Correggio, nel momento della sua morte, a soli quarantacinque anni, nel fiorire di una maturità artistica che lo stava portando verso nuovi sentieri. Morte improvvisa, che lo ha colto il 5 marzo 1534, appunto a Correggio, provincia di Parma, il centro dove era nato nel 1489 e dove è stato seppellito, nella chiesa di San Francesco. Sessanta opere, fra dipinti, disegni, statuaria antica e coeva, per ridisegnare il rapporto fra l'artista e il mondo romano, con quell'immersione nelle memorie della classicità e la lezione di Raffaello e Michelangelo, che Giorgio Vasari riteneva indispensabile per l

TOSCANA - Da Giotto a da Milano, ecco l´arte del ‘300

TOSCANA - Da Giotto a da Milano, ecco l´arte del ‘300 10 GIUGNO 2008, LA REPUBBLICA - FIRENZE Alla Galleria degli Uffizi e all´Accademia si aprono due mostre gemelle con opere in arrivo da tutto il mondo Gli orari di apertura prolungati fino alle 22 il martedì e mercoledì Sono dedicate ai protagonisti dell´arte fiorentina della metà del Trecento le due mostre gemelle che si aprono oggi alla Galleria degli Uffizi e all´Accademia. La prima, curata da Angelo Tartuferi, si intitola L´eredità di Giotto, arte a Firenze 1340-1375 e, per la prima volta al mondo, propone un panorama complessivo della produzione artistica fiorentina tra pittura, scultura, miniatura e arti applicate nel periodo successivo alla scomparsa del grande maestro. La seconda, Giovanni da Milano, capolavori del Gotico tra Lombardia e Toscana, curata da Daniela Parenti con la collaborazione scientifica di Mina Gregori, offre una monografica su questo pittore di origine lombarda, protagonista a metà del Trecento della scena

La polemica sul documento di Artemidoro. Un papiro di pieno Ottocento

La Repubblica 11.6.08 La polemica sul documento di Artemidoro. Un papiro di pieno Ottocento di Anna Ottani Cavina Una serie di valutazioni storico-artistiche avvalorano la tesi secondo la quale quel reperto sarebbe un falso Perplessità destano l´impaginazione per frammenti e lo scarto fra gli stili di alcune teste, stranamente presenti nella stessa bottega Alcuni disegni rivelano un timbro arcaizzante (non arcaico) sulla scia di una ricerca neoprimitiva condotta fra diciottesimo e diciannovesimo secolo Sul papiro di Artemidoro si è tenuta poche settimane fa a Bologna, nelle sale dell´Archiginnasio, una discussione serrata, rigorosa, avvincente, sui temi e sul metodo. Lontana dagli antagonismi che i giornali hanno enfatizzato nella sfida fra i duellanti (noti ormai anche al grande pubblico, Salvatore Settis e Luciano Canfora), la disputa ha coinvolto archeologi classici, egittologi, storici, filologi, storici dell´arte. Sembrava un´università d´altri tempi, studenti attentissimi e conqu

Quando Stalin riscrisse la genetica e la scienza

La Repubblica 10.6.08 Sessant'anni fa nascevano le teorie di Lysenko un saggio ne ricostruisce i terribili effetti Quando Stalin riscrisse la genetica e la scienza di Franco Prattico Le tesi di Mendel furono cassate perché contrarie al marxismo. E chi le sosteneva fu perseguitato E anche il Pci si allineò Buzzati Traverso contestò i sovietici Calvino esaltò l´Urss e i progressi della cultura Aragon scrisse una prefazione in cui si magnificavano i metodi dei ricercatori La rivoluzione era cominciata quando, il 7 agosto 1948, un oscuro agronomo ucraino, Trofim Lysenko, annunziò nel corso di una importante assise scientifica sovietica: «Il Comitato Centrale del Partito Comunista dell´Unione Sovietica ha esaminato la mia relazione e l´ha approvata». Era la campana a morte per la genetica sovietica, che fino a quel momento era in piena fioritura ed era conosciuta e rispettata in tutto il mondo scientifico, dove ormai trionfava, sulla base di incontestabili evidenze, la teoria di Mendel

Egitto, scoperta nuova piramide sotto Sakkara

Il messaggero, 4 giugno 2008 Egitto, scoperta nuova piramide sotto Sakkara ROMA (4 giugno) - Gli archeologi egiziani hanno scoperto alcune parti mancanti della cosiddetta via della Sfinge e la parte inferiore di una piramide di cui non si conosceva l'esistenza nell'area di Sakkara, una sezione della grande necropoli di Memphis. La strada era citata in alcuni antichi manoscritti greci, ha riferito il capo del Supremo Consiglio egiziano per le Antichità Zahi Hawwas. Si ritiene, rileva lo studioso, che le parti scoperte siano connesse ad un passaggio che conduce ai templi di Anubi, dio con la testa di sciacallo associato nella mitologia egiziana con la mummificazione e la vita ultraterrena. La capitale dell'Antico Regno e i re della prima dinastia, come della seconda, sono per la maggior parte sepolti in questa sezione della necropoli. Si tratta di un posto costantemente al centro dell'interesse degli egittologi. Recentemente sono state compiute tre grandi scoperte a Sakk

La cementificazione del Benaco, i centri commerciali e i capannoni in Bassa e Franciacorta

La cementificazione del Benaco, i centri commerciali e i capannoni in Bassa e Franciacorta Domenica 8 Giugno 2008 brescia oggi SGUARDI SULLA PROVINCIA. La cementificazione del Benaco, i centri commerciali e i capannoni in Bassa e Franciacorta, ecco alcune idee Dal Garda alle valli: la lista nera «Brutture da buttare» nella nostra Provincia? Lo abbiamo chiesto a chi, da anni, è attento osservatore di quello che succede nel Bresciano. L’elenco è chilometrico: si va dai tanti casi di cementificazione selvaggia sul Garda ai capannoni industriali e ai centri commerciali che hanno spezzato la preziosa continuità paesaggistica della Bassa. Dalle decine di migliaia di aree industriali dismesse, alle nuove aree artigianali e alle villettopoli della Valcamonica ai centri commerciali sorti in Franciacorta. GARDA. Lucida e razionalmente impietosa sulle mostruosità perpetrate sul paesaggio gardesano è l’architetto Rossana Bettinelli, presidente della sezione bresciana di Italia Nostra, vicepresiden

Kylix di Eufronio ritrovato dai carabinieri nuovo frammento

ROMA. Kylix di Eufronio ritrovato dai carabinieri nuovo frammento La Repubblica – ed. Cronaca di Roma, 7.6.2008 I militari della tutela del Patrimonio LA KYLIX di Eufronio ritrova un altro tassello. Un ritrovamento importante messo a segno dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e presentato ieri, nella sede di via Anicia, dal colonnello Raffaele Mancino, da Anna Maria Moretti della soprintendenza per i beni architettonici dell’Etruria Meridionale e da Marina Sapelli Ragni della sovrintendenza per i beni archeologici del Lazio. Il celebre vaso, che già in passato era finito nel bersaglio del mercato clandestino, ha rischiato un’ altra mutilazione: il tassello era stato trafugato nella zona archeologica di Cerveteri da due volontari di un gruppo legato alla sovrintendenza. Sono stati proprio i due, A.R. idraulico cinquantenne e C.V., anni 60, a denunciare il ritrovamento, probabilmente nella speranza di ottenere un compenso. Ma la versione dei due non convinceva i militar

MARLIANA. Al via una campagna di scavi in cerca del paese dimenticato

MARLIANA. Al via una campagna di scavi in cerca del paese dimenticato LUIGI SPINOSI DOMENICA, 08 GIUGNO 2008 IL TIRRENO Pagina 3 - Montecatini Prenderanno il via domani - tempo permettendo - i lavori di scavo per riportare alla luce, nel vero senso della parola, una parte della nostra storia di cui si era persa quasi ogni traccia. È la storia di Castelvecchio: questo il nome del paese (da non confondere con l’omonimo borgo della Svizzera Pesciatina) che, stando ad antichi documenti, sorgeva quasi a metà strada tra Serra Pistoiese e Panicagliora. Una zona oggi ricoperta di boschi, un luogo ben conosciuto dai cercatori di funghi, caratterizzato dalla presenza di un’antica Pieve o, meglio, dei suoi ruderi. La Pieve di Furfalo. E l’ipotesi è che attorno a quell’edificio religioso sorgesse almeno un avamposto abitato, se non un vero e proprio paese. Un’ipotesi suffragata da alcuni saggi di scavo effettuati lo scorso agosto, e che hanno portato alla luce quelli che sembrerebbero essere i res

Identità urbane e archeologie della sovversione

Identità urbane e archeologie della sovversione Marcello Madau Il manifesto Sardo - 1 Giugno 2008 Il disvelamento dei ruderi del castello medievale di Sassari e le nuove mille e più tombe cagliaritane a Tuvixeddu sembrano salutate con rilievo e addirittura enfasi dai mezzi di comunicazione di massa. Inevitabile ambiguità di un messaggio ormai di moda: accolto finalmente il concetto dell’importanza del patrimonio culturale e ambientale, la dominanza dell’evento di consumo tende ad annullare, trasformandoli in noiosi allegati, aspetti fondamentali come quelli che nella realtà pongono gli stessi ritrovamenti: le testimonianze archeologiche, soprattutto quelle che giacciono sotto i nostri piani pavimentali e stradali, sono portatrici di un messaggio sovversivo verso la città contemporanea e la maniera con la quale essa viene normalmente vissuta, pensata, costruita, pianificata, poiché la superficie del nostro vivere, alla lettera superficiale, viene messa profondamente in discussione dal s

Paestum, rispuntano le mura di Poseidonia

CAMPANIA - Paestum, rispuntano le mura di Poseidonia PAOLA DESIDERIO 04/06/2008 IL MATTINO Paestum. Rivivono le mura dell’antica Poseidonia. Dal 2003 la cinta eretta a protezione della città dai Greci è oggetto di un attento lavoro di restauro e conservazione che ha consentito di riportare al loro splendore ben 1350 metri di mura. Dalla torre 28 alla torre angolare di nord-est, passando per Porta Sirena, i blocchi in travertino sono stati catalogati e riposizionati, a volte spostati per ulteriori lavori e poi riposizionati nuovamente. «Il lavoro si è svolto in due fasi – spiega la direttrice del parco archeologico e del Museo di Paestum, Marina Cipriani – La prima fase è stata resa possibile da fondi nazionali, nel 2003 e 2004, e ha riguardato il tratto che va da Torre 28 a Porta Sirena. La seconda fase è stata resa possibile dal Por Campania 2000-2006 e ha riguardato la zona delle mura che va da Porta Sirena alla torre angolare. Inizialmente è stato effettuato un rilievo della posizio

IL "RINASCIMENTO FARAONICO": UNA MOSTRA E UNA CONFERENZA A LUBIANA

IL "RINASCIMENTO FARAONICO": UNA MOSTRA E UNA CONFERENZA A LUBIANA (...) "Nel corso del Rinascimento Faraonico (VII - VI secolo a.C.) ", spiega Tiradritti, "i greci cominciano a visitare la Valle del Nilo riportando in patria resoconti meravigliati e che rasentano il fantastico sulla civiltà egizia, la cui storia millenaria è quello che più sorprende questi primi "turisti". Quest'immagine viene tramandata anche ai romani che, al momento della conquista dell'Egitto vengono a loro volta conquistati dalla sapienza e dal fascino di questa antica terra. Già sotto Augusto, Roma e i territori sotto il suo dominio sono attraversati da un'ondata di egittofilia che conduce anche all'accettazione e alla diffusione dei culti dedicati a Iside e agli altri dei egizi". l'articolo completo qui

ARCHEOLOGIA/ SCOPERTA IN SINAI CITTA' FORTIFICATA DI 3000 ANNI FA

ARCHEOLOGIA/ SCOPERTA IN SINAI CITTA' FORTIFICATA DI 3000 ANNI FA Scavi su antica strada militare che collegava Egitto a Palestina Il Cairo, 28 mag. (Ap) - Le autorità archeologiche dell'Egitto hanno annunciato oggi di avere scoperto una città fortificata egiziana nel nord del Sinai, risalente a tremila anni fa, durante scavi su una strada militare dell'epoca faraonica che collegava l'Egitto alla Palestina. Il capo del Consiglio supremo egiziano per le antichità Zahi Hawass ha riferito che gli archeologi hanno dissotterrato un bassorilievo del faraone Thutmose II (!516-1504 AC) unico monumento faraonico finora scoperto nella penisola. Secondo gli archeologi Thutmose II aveva costruito una fortezza nella zona. Gli scavi hanno anche portato alla luce un muraglione di mattoni di fango e alcune torrette costruite all'epoca del faraone Ramses II (!304-1237 AC). La strada militare, conosciuta come la "via di Horus" (il nome del dio Falco molto venerato dai milit

I misteri della «Madonna» agli Uffizi, La scoperta appassiona medici e scrittori

Corriere Fiorentino, 3 giugno 2008 Il giallo I misteri della «Madonna» agli Uffizi, La scoperta appassiona medici e scrittori Douglas Preston: «Sola e senza gambe? Forse era una strega». Il commissario Possi: «Potremmo anche ricostruire il suo volto» Ed eccoli, il medico legale, il professor Giovanni Marello, e il vice capo del Gabinetto di Polizia scientifica della Toscana, il commissario Alessandro Possi, chini sul nero enigma della Madonna senza le gambe trovata sotto gli Uffizi: lo scheletro di una donna giovane con accanto un bambino, alla quale, prima della sepoltura avvenuta tra il IV e il V secolo d. C., furono non amputati, ma disarticolati gli arti inferiori. Perché? Dapprima scettici, poi trascinati dalla passione professionale, Marello e Possi tentano di estrarre ogni indizio possibile con i più sofisticati mezzi a loro disposizione. C'è da concedere loro che hanno lavorato non sulla vera scena di un delitto e non direttamente sui «poveri resti umani», ma solo su una f

Il mistero della donna sepolta sotto gli Uffizi

Corriere Fiorentino, 2 giugno 2008 Il giallo Il mistero della donna sepolta sotto gli Uffizi Riaffiorano sotto il museo i resti di una donna morta 1.500 anni fa e con questi un terribile enigma che appassiona storici e scienziati Per tanti secoli, come le altre Madonne fiorentine che si fanno ammirare nelle sale degli Uffizi solo poche decine di metri sopra la sua tomba ignorata fino a poche settimane fa, si è tenuta accanto il suo bambino. E un terribile enigma. Roba da paura, tanto che per tentare di trovare una soluzione è stato necessario sottoporla agli esami dell'anatomopatologo di Careggi e al Gabinetto di Polizia Scientifica: Dna, lampade forensi, prelievi del terreno, microscopia e necroscopia. l'articolo continua qui

PIEMONTE - Una storia in 5 mostre "Disegni, idee, grandi progetti così fu immaginata Torino"

PIEMONTE - Una storia in 5 mostre "Disegni, idee, grandi progetti così fu immaginata Torino" MARINA PAGLIERI MERCOLEDÌ, 04 GIUGNO 2008 LA REPUBBLICA - Torino Dal Guarini all´Antonelli, viaggio tra le opere dei grandi maestri sabaudi «A Torino gli architetti hanno lavorato nei secoli per progettare per contesti la forma della città. E come comunicavano i loro progetti? Soprattutto attraverso i disegni, che intendiamo mostrare agli ospiti del convegno mondiale di architettura a fine giugno e anche ai torinesi, perché siano fieri di questa nostra specificità». Così il direttore regionale dei beni culturali Liliana Pittarello ha presentato ieri mattina all´Archivio di Stato il percorso espositivo riunito appunto sotto il titolo «La città disegnata dagli architetti», promosso dall´Ordine degli Architetti torinese con il contributo della Compagnia di San Paolo. Cinque le mostre che aprono a giugno in varie sedi - dall´Archivio al Miaao, da Palazzo Reale alla Biblioteca Reale, a Pal

Ratto delle Sabine il primo è preistorico

La Repubblica 4.6.08 Anche gli uomini primitivi rapivano le donne dei nemici Lo rivelano gli studi su una fossa comune in Germania Ratto delle Sabine il primo è preistorico di Elena Dusi Il mistero svelato: "Non c´erano ossa femminili perché avevano ucciso solo i maschi" Cherchez la femme, per risolvere il primo giallo della storia. Sul luogo del delitto, 34 cadaveri con 7mila anni di storia sulle spalle e nessuna traccia femminile nei paraggi. «C´è un´unica spiegazione. Rapire le donne e portarle via era il vero obiettivo della guerra fra tribù» rivela Alex Bentley. L´antropologo dell´università inglese di Durham per risolvere il complicato caso del neolitico non ha fatto altro che pescare fra i resoconti della mitologia romana. Così al ratto delle Sabine, secondo la sua ricostruzione, si affianca un cruento precedente: quello della battaglia per le donne avvenuta a Talheim, in Germania, quasi 5mila anni prima della nascita di Cristo. Fra i 34 scheletri accatastati nella fos