A Milano il primo museo del fumetto

A Milano il primo museo del fumetto
03 luglio 2009, corriere della sera

Una «casa» a Città Studi per Dylan Dog, il signor Bonaventura e Lupo Alberto

Una casa per Dylan Dog e Cipputi, Lupo Alberto e Corto Maltese. Milano avrà il suo Museo del fumetto in viale Campania 12, a Città Studi. L’edificio — ex magazzino Motta ed ex deposito Atm — ospiterà la storia e le mostre sui comics a partire da gennaio 2010. L’assessore Finazzer Flory: «Sponsor e privati si facciano avanti ».

Cultura Nell’ex Motta di viale Campania una «casa» per Dylan Dog, il signor Bonaventura e Lupo Alberto

Nasce il museo del fumetto a Città Studi

Finazzer: anche le strisce hanno dignità artistica. Il Comune cerca sponsor



Una casa per la Pimpa e Dylan Dog, il signor Bonaventura e Lupo Alberto. Un tetto per Cipputi, Corto Maltese e le donne di Manara. Milano avrà il suo Museo del fumetto in viale Campania 12, zona Città Studi, già fabbrica di panettoni Motta, poi deposito dei tram Atm e infine palazzo demaniale dismesso, in attesa di rinascita da 50 anni. L’avrà. La casa dei comics nascerà in mille metri quadri, di cui 600 per le esposizioni e 130 di terrazzo, edificio già dotato di luci, aria condizionata e caffetteria. «Vogliamo dare dignità culturale a un genere che, troppo semplicemente, è stato considerato mero intrattenimento », osserva l’assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory. «Stiamo lavorando con la Fondazione del centenario del fumetto, il Museo sta diventando un progetto concreto», aggiunge il sindaco Letizia Moratti. Il Comune vuole trovare i partner privati dell’operazione entro settembre. Prima mostra: gennaio 2010.

La nona arte. E cent’anni di storie. L’Italia raccontata dal Corriere dei Piccoli e un nuovo modo di vedere il mondo. Colorato, surreale. Vivo. Milano si assume il compito di dare ai fumetti «una nuova funzione sociale: il ludico che educa». Mettendo in mostra il Tex Willer di Bonelli e il Diabolik delle sorelle Giussani, le avventure de L’Intrepido e l’anticonformismo di Linus . Così Finazzer Flory: «Ricorderemo figure storiche ma anche fumetti impegnati sul piano sociale».

L’edificio di viale Campania è in ordine. Non va ristrutturato. «Sarà un polo vivo, anzi vivissimo — assicura l’assessore alla Cultura — capace di pungere e stimolare i nostri giovani e animare l’intera zona». L’esposizione potrebbe essere articolata in tre sezioni: una sulla storia dell’editoria, un’altra sul fumetto come lente che legge e riflette i cambiamenti dei costumi e una terza ala dedicata alla vignetta e alla satira. Uno spazio permanente sarà riservato a Giorgio Forattini, «il maestro dello sberleffo», che giusto ieri ha inaugurato la sua personale a Palazzo Reale: «È il più bel regalo che Milano potesse farmi ». Da questo momento «vivrò qui», ha annunciato, in una città che pur trova brutta e sciatta: «Il mio sogno è coprire le facciate di questi palazzi orribili » con le immagini di com’erano un tempo, negli anni Trenta. Stile liberty.

Una casa a grandissima richiesta.

Italia Nostra e la Fondazione Franco Fossati lo invocano da tempo, un Museo del fumetto. A gennaio si era spesa la Moratti: «Ci stiamo lavorando ». Ora c’è l’annuncio ufficiale. Non sarà un Museo civico, ma un polo pubblico-privato. Il Comune mette la sede. Sponsor, associazioni e fondazioni si occuperanno della gestione, personale e servizi. Finazzer lancia un appello: «Gli enti interessati si facciano avanti». A settembre si sceglie il progetto. A gennaio si entra in casa.

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