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Visualizzazione dei post da febbraio, 2009

Il segreto dei Della Robbia

l’Unità 28.2.09 Il segreto dei Della Robbia Luca, Andrea, Giovanni e Girolamo Omaggio toscano alla famiglia delle ceramiche «glassate» di Renato Barilli Arezzo. È nozione alquanto scolastica e abusata che la Firenze del primo Quattrocento, nella scultura, abbia visto lo scontro tra Donatello (1386-1466), con le sue creazioni aspre, arrembanti, vivacissime, e invece Luca Della Robbia (1400-1482), calmo, pacioso, tranquillizzante. Non che ci fosse un dissidio personale tra i due, anzi, il più giovane crebbe forse alla scuola dell’altro, e anche di quella del Ghiberti e del Brunelleschi, come attesta una mostra scrupolosa ora allestita a Lucca, i cui primi pezzi vedono appunto una collaborazione tra Luca e i suoi maggiori. Ma certi luoghi comuni, anche se sono tali, nondimeno risultano puntualmente verificabili. Proprio tra le prime opere esposte a Lucca c’è una Madonna col Bambino, di non sicura attribuzione a Donatello, sul cui conto però non ci sarebbe da dubitare. Le mani della Madonn

Portici, il bestiario della Reggia

Portici, il bestiario della Reggia STELLA CERVASIO DOMENICA, 22 FEBBRAIO 2009 LA REPUBBLICA - Napoli Vita di corte, bosco e paesaggio in uno studio di Maria Luisa Margiotta Mercoledì la presentazione alla Provincia con Dino Di Palma e i soprintendenti QUANDO a Portici abitavano i "gatti mammoni". Nel parco della reggia per la quale si incapricciarono Carlo di Borbone, che il giardino l´aveva nel sangue grazie alla madre Elisabetta Farnese, e Amalia di Sassonia - che con il marito divise ogni passione e follia edilizia, scampati a un naufragio nell´approdo del Granatello. Se ne parla nel libro "Il Real Sito di Portici" a cura di Maria Luisa Margiotta (editore Paparo) che verrà presentato mercoledì alle 11 nella Sala Cirillo della Provincia in piazza Matteotti. Saranno presenti il presidente della Provincia Dino Di Palma, l´assessore alla Cultura Antonella Basilico, i soprintendenti Enrico Guglielmo e Stefano Gizzi che seguono il programma di recupero del sito di Port

Le radici antiche di Livorno Etruschi e romani, i reperti in mostra a Villa Mimbelli

Le radici antiche di Livorno Etruschi e romani, i reperti in mostra a Villa Mimbelli DOMENICA, 22 FEBBRAIO 2009 IL TIRRENO - Livorno Livorno e il passato con la mostra “Alle origini di Livorno. L’età etrusca e romana”, in programma ai Granai di Villa Mimbelli dal prossimo sabato al 17 maggio 2009. Promossa dal Comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmi l’esposizione offre un quadro della storia di Livorno nel periodo etrusco e della Roma imperiale. Vasellame, bronzi e morsi equini, busti, fibule, anelli, unguentari e coppe di bucchero saranno esposti nelle grandi sale dei Granai lungo un percorso curato da Stefano Bruni (docente di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Ferrara) che, nel ricostruire il quadro della vicenda antica del territorio livornese, ha articolato la mostra in più sezioni relative ai diversi stadi evolutivi degli insediamenti. Risulterà che Livorno non è poi tanto “giovane” e che fin dalla prima età del Ferro la sua area (da Santo Stefano ai Lupi, a

Flaubert, Baudelaire, Ingres La seduzione di un «altrove» fra inganni, sogni e illusioni

Corriere della Sera 21.2.09 In cerca dell' Eden Flaubert, Baudelaire, Ingres La seduzione di un «altrove» fra inganni, sogni e illusioni Si inaugura domani un'esposizione con le opere di venticinque artisti che, dalla metà dell'800, hanno trovato il loro «paradiso» in terre esotiche di Dacia Maraini Si inaugura domani un'esposizione con le opere di venticinque artisti che, dalla metà dell'800, hanno trovato il loro «paradiso» in terre esotiche Credo di avere avuto una prima idea dell'esotismo quando da bambina ho visto in Giappone il quadro di un allievo di mio padre che rappresentava gli scalini degradanti di un anfiteatro romano in una città fantasiosa, cosparsa di statue in pietra coperte da viluppi di edera e fiori selvatici che crescevano in mezzo alle colonne spezzate di un tempio romano. E io, che non avevo ricordi dell'Italia, essendo partita per il Giappone quando avevo un anno, sono subito stata spinta a identificarmi con quella visione di una citt

Della Robbia, la magia della nuova arte

La Repubblica 19.2.09 Della Robbia, la magia della nuova arte di Paolo Vagheggi Sabato 21 febbraio apre ad Arezzo una rassegna su una delle famiglie più importanti di scultori e ceramisti. Le loro opere realizzate tra ´400 e ´500 sono messe a confronto con quelle dei protagonisti assoluti del tempo da Donatello al Perugino, da Lippi a Leonardo AREZZO. Il Medioevo, il Rinascimento e le maioliche di Pablo Picasso. E i Della Robbia. Non v´è dubbio che senza i Della Robbia il contemporaneo in questo particolare settore avrebbe avuto una storia assai diversa, a cominciare da quella di Picasso. I Della Robbia furono, tra il XV e il XVI secolo, una delle famiglie più celebri e importanti di scultori e ceramisti, fiorentina d´origine, celebrata dall´aretino Giorgio Vasari nelle sue Vite. Ed è proprio Arezzo, con una mostra allestita nelle sale del Museo statale d´arte medievale e moderna da sabato 21 febbraio al 7 giugno 2009, che ora ricostruisce la loro operosa e splendida attività, dai prim

Tuscania, gli strati della Storia terra di draghi, frati e pellegrini

Tuscania, gli strati della Storia terra di draghi, frati e pellegrini GABRIELLA SICA GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009 LA REPUBBLICA - Roma Fuori raccordo Dal Belvedere si contempla un paesaggio straordinario quello tipico italiano, tra i più belli e apprezzati dai viaggiatori dell´ 800 Quel comune duecentesco in rovina, con la cresta merlettata di un´unica alta parete superstite, è un esemplare magnifico in tufo E´ il paesaggio vivo e fertile, tutto verde di foglie e giallo, con il cielo maiolicato azzurro, il prezioso paesaggio rurale che nell´Alto Lazio è rimasto intatto. Più lontano, quando lo spazio si apre, si vedono il profilo dell´Argentario e di Montefiascone. Se apparisse un uomo sarebbe un classico, come gli alberi. Tante volte ho percorso questa strada che pare immersa in un quieto stupore, molte proprio per gustare di questa vista laggiù in fondo alla strada, l´apparizione strepitosa di quello che può fare e rivelare la natura, il tempo e la mano dell´uomo insieme. Sulla curva per

Egitto. Viaggio tra i tesori nascosti dal mare

La Repubblica 5.2.09 Egitto. Viaggio tra i tesori nascosti dal mare Da sabato a Torino nella reggia di Venaria cinquecento reperti tra oggetti, sculture, monete e gioielli provenienti da Alessandria e dal tempio di Canopo La stupenda statua lucida e nera di una regina nuda sotto un velo bagnato TORINO. Una reggia barocca ospita testimonianze provenienti da una città regale ellenistica nella mostra Egitto. Tesori sommersi, che s´inaugura sabato. Cinquecento reperti, rivelati da una campagna archeologica subacquea effettuata al largo delle coste di Alessandria, arrivano a Venaria dopo un trionfale giro d´Europa. Si tratta di un enorme campionario di opere d´arte, oggetti di uso quotidiano, sculture, monete, anfore e gioielli che offrono un quadro delle varie civiltà che si sono susseguite su un tratto di costa relativamente breve, ma che ha subito rivolgimenti straordinari. Lì, tra paludi e laghi salmastri, ben prima che Alessandro fondasse la sua capitale egiziana, sorgevano gli avampos

La notte di Pompei. Le rovine valgono meno dei rifiuti

il Riformista 1.2.09 Occasioni perdute Gli scavi commissariati rendono poco, nell'indifferenza generale La notte di Pompei. Le rovine valgono meno dei rifiuti di Adolfo Scotto di Luzio PATRIMONI. Un libro di Alain Jaubert edito da Gallimard restituisce la sensuale vitalità meridionale messa a dura prova dalla crisi di Napoli. Ma non basta: è ancora possibile sentire la cultura non solo come emozione ma come coscienza di una identità nazionale? Della prestigiosa area archeologica viene sfruttato solo il 5% del potenziale business. È sufficiente il mito anglosassone della «gestione delle risorse», o manca un tassello meno tecnico? Una notte d'estate, un uomo e due donne, a spasso per gli scavi di Pompei, si abbandonano ad ogni sorta di gioiosa lascivia che, come spiega la più giovane, Anna Maria, i romani riassumevano in cinque verbi: futuere, pedicare, fellare, lingere, irrumare. Naturalmente bevono champagne. È questa la Nuit à Pompei che, su uno sfondo glamour e chic internazi