Anche sul Pincio il sindaco non decide
ROMA - Sopralluogo di Alemanno al cantiere del parcheggio. Anche sul Pincio il sindaco non decide
di Livia Ermini
12 giugno 2008, L'Unità
Negozianti e residenti: è l’unica soluzione per far rivivere il centro
CUNCTATOR Temporeggiatore. Alemanno come Quinto Fabio Massimo. Sul parcheggio del Pincio il sindaco prende tempo. Deciderà fra 30 giorni, quando cioè una commissione di cinque saggi, scelti dagli assessori alla mobilità Marchi e alla Cultura Croppi, avrà valutato se il progetto è sostenibile. Come per il responso sulle strisce blu, che arriverà a settembre, Alemanno aspetta il parere dei suoi consulenti tecnici per fare una scelta. Acerrimo nemico del progetto voluto da Veltroni, (che prevede 700 posti auto distribuiti su sette piani scavati nella collina che sovrasta Piazza del Popolo), fin da quando era a capo dell’opposizione in Campidoglio e durante tutta la campagna elettorale, ora il primo cittadino ci va cauto con gli annunci. Soprattutto alla luce dei ritrovamenti archeologici emersi dagli scavi di perlustrazione. Un criptoportico e delle mura che sembrano appartenere ad una villa romana del I secolo dopo Cristo e che la Soprintendenza dei beni culturali definisce «più estesi di quanto rilevato dai sondaggi ». Durante il sopralluogo avvenuto ieri mattina, alla presenza del sovrintendente di Roma Angelo Bottini e dell’archeologa responsabile degli scavi Maria Antonietta Tomei Alemanno, ha confermato che per ora i lavori continuano fino al pronunciamento degli esperti. La via più probabile sembra quella di un ridimensionamento del progetto iniziale con una riduzione dei posti auto. Ambigua anche la posizione dell’assessore Croppi che, dopo aver dichiarato al Corriere della Sera che la maxi opera «semplicemente non si farà», torna sui suoi passi e definisce «risolvibile » il piccolo intoppo dei resti romani. Sperano nello stop ambientalisti e storici dell’arte, insieme a Italia Nostra artefice di una battaglia all’ultimo sangue, che avevano lanciato appelli contro il multipiano. Confusi i negozianti della zona i cui affari invece dovrebbero essere incentivati dall’area di sosta. «Ci farebbe comodo perché verrebbero più clienti - dice la commessa della storica profumeria Castelli - da quando c’è la Ztl per il centro il lavoro è calato, tante nostre clienti vengono una volta ma poi vanno alla profumeria vicino casa perché per arrivare qui devono prendere il taxi».
di Livia Ermini
12 giugno 2008, L'Unità
Negozianti e residenti: è l’unica soluzione per far rivivere il centro
CUNCTATOR Temporeggiatore. Alemanno come Quinto Fabio Massimo. Sul parcheggio del Pincio il sindaco prende tempo. Deciderà fra 30 giorni, quando cioè una commissione di cinque saggi, scelti dagli assessori alla mobilità Marchi e alla Cultura Croppi, avrà valutato se il progetto è sostenibile. Come per il responso sulle strisce blu, che arriverà a settembre, Alemanno aspetta il parere dei suoi consulenti tecnici per fare una scelta. Acerrimo nemico del progetto voluto da Veltroni, (che prevede 700 posti auto distribuiti su sette piani scavati nella collina che sovrasta Piazza del Popolo), fin da quando era a capo dell’opposizione in Campidoglio e durante tutta la campagna elettorale, ora il primo cittadino ci va cauto con gli annunci. Soprattutto alla luce dei ritrovamenti archeologici emersi dagli scavi di perlustrazione. Un criptoportico e delle mura che sembrano appartenere ad una villa romana del I secolo dopo Cristo e che la Soprintendenza dei beni culturali definisce «più estesi di quanto rilevato dai sondaggi ». Durante il sopralluogo avvenuto ieri mattina, alla presenza del sovrintendente di Roma Angelo Bottini e dell’archeologa responsabile degli scavi Maria Antonietta Tomei Alemanno, ha confermato che per ora i lavori continuano fino al pronunciamento degli esperti. La via più probabile sembra quella di un ridimensionamento del progetto iniziale con una riduzione dei posti auto. Ambigua anche la posizione dell’assessore Croppi che, dopo aver dichiarato al Corriere della Sera che la maxi opera «semplicemente non si farà», torna sui suoi passi e definisce «risolvibile » il piccolo intoppo dei resti romani. Sperano nello stop ambientalisti e storici dell’arte, insieme a Italia Nostra artefice di una battaglia all’ultimo sangue, che avevano lanciato appelli contro il multipiano. Confusi i negozianti della zona i cui affari invece dovrebbero essere incentivati dall’area di sosta. «Ci farebbe comodo perché verrebbero più clienti - dice la commessa della storica profumeria Castelli - da quando c’è la Ztl per il centro il lavoro è calato, tante nostre clienti vengono una volta ma poi vanno alla profumeria vicino casa perché per arrivare qui devono prendere il taxi».
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