MARLIANA. Al via una campagna di scavi in cerca del paese dimenticato

MARLIANA. Al via una campagna di scavi in cerca del paese dimenticato
LUIGI SPINOSI
DOMENICA, 08 GIUGNO 2008 IL TIRRENO Pagina 3 - Montecatini

Prenderanno il via domani - tempo permettendo - i lavori di scavo per riportare alla luce, nel vero senso della parola, una parte della nostra storia di cui si era persa quasi ogni traccia. È la storia di Castelvecchio: questo il nome del paese (da non confondere con l’omonimo borgo della Svizzera Pesciatina) che, stando ad antichi documenti, sorgeva quasi a metà strada tra Serra Pistoiese e Panicagliora. Una zona oggi ricoperta di boschi, un luogo ben conosciuto dai cercatori di funghi, caratterizzato dalla presenza di un’antica Pieve o, meglio, dei suoi ruderi. La Pieve di Furfalo. E l’ipotesi è che attorno a quell’edificio religioso sorgesse almeno un avamposto abitato, se non un vero e proprio paese.
Un’ipotesi suffragata da alcuni saggi di scavo effettuati lo scorso agosto, e che hanno portato alla luce quelli che sembrerebbero essere i resti di un cimitero. Una zona di sepoltura realizzata a fianco della pieve. E la presenza di un cimitero rafforza l’ipotesi che, attorno alla pieve, esistesse un nucleo abitato. Del resto la presenza della stessa Pieve di Furfalo è un indizio importante in questo senso: che senso avrebbe costruire un edificio religioso lontano da un nucleo abitato? È, per citare un esempio vicino, la stessa domanda che ci si pone a Medicina, nella Svizzera Pesciatina (vedi riquadro), dove esisteva una pieve - distrutta oltre 3 secoli fa - a 20/30 minuti di cammino dal paese. Da qui l’ipotesi che quella pieve fosse quanto restava del primo paese di Medicina, poi ricostruito nell’attuale sito, ritenuto geologicamente più sicuro.
Gli scavi interesseranno anche l’area interna della Pieve di Furfalo, e dovranno riprendere il lavoro archeologico del 2001, che aveva portato alla luce la presenza di altre strutture murarie, più antiche della pieve stessa, e che farebbero pensare all’esistenza di una struttura preesistente (che non è stato ancora possibile datare) e anche, sul lato nord, di una struttura a torre. Forse un campanile, forse un punto di osservazione (non dimentichiamo che siamo in una zona di confine tra i territori di Lucca e Firenze), o forse entrambe le cose.
Del resto i documenti storici parlano di un paese, un avamposto militare, che si troverebbe proprio in questa zona. Un sito chiamato appunto “Castelvecchio”, un nome che dimostrerebbe anche un’origine più antica - per quest’insediamento - rispetto agli altri paesi della zona. Un paese poi abbandonato e, in parte “usato” per costruire quelli vicini: lo dimostrerebbero alcune pietre presenti negli edifici più antichi di Panicagliora, e che sembrano provenire proprio dalla Pieve di Furfalo. Adesso si tratta di scoprire cosa si nasconde ancora sotto quella terra, se vi sono altri reperti che potrebbero trovar posto nel nascente museo di Panicagliora.
Di certo sono tante le domande che circondano questi resti del passato, la speranza è che la campagna di scavi che sta per prendere il via possa dare almeno una parte delle risposte.

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