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Visualizzazione dei post da ottobre, 2008

La polemica sugli emendamenti alla Finanziaria. L'onorevole Carlucci e l´archeotruffa

La polemica sugli emendamenti alla Finanziaria. L'onorevole Carlucci e l´archeotruffa LA REPUBBLICA, 30 OTTOBRE 2008 ROMA Dopo la denuncia di Repubblica sull´archeo-condono, la Carlucci tenta la smentita. Eppure gli emendamenti ci sono. Due emendamenti, quelli presentati dalla parlamentare del Pdl alla legge Finanziaria in discussione in Parlamento, che avrebbero aperto la porta ad una mega sanatoria a vantaggio di tutti coloro che hanno in casa anfore, vasi e piatti di età precedente al 476 dc e che, con una modica somma, e soprattutto senza denunciare la provenienza dei reperti archeologici, avrebbero potuto mettersi in regola. Un regalo ai pochi fortunati con il vaso etrusco in casa, ma soprattutto un lasciapassare per tombaroli e trafficanti. La denuncia di Salvatore Settis ha alzato il velo sulla manovra e ieri l´onorevole Carlucci ha inviato a Repubblica una lettera con una secca smentita: «Niente di più falso. I due emendamenti di cui si parla non esistono e ovviamente non s...

Torna l´archeo-condono per i ladri dell´arte antica

Torna l´archeo-condono per i ladri dell´arte antica SALVATORE SETTIS MERCOLEDÌ, 29 OTTOBRE 2008 la Repubblica La polemica Ripresentato un emendamento che sana il possesso illegale Non è vero che, dopo il blitz estivo della legge 133, la Finanziaria di fine anno non possa riserbarci più sorprese. Una ce n´è, almeno stando alle intenzioni dell´onorevole Gabriella Carlucci, che ha presentato due versioni di uno stesso emendamento (nrr. 2076 e 2077), pudicamente etichettato «Riemersione di beni culturali in possesso di privati». Basta una scorsa per accorgersi di che si tratta. una riedizione "dell´archeo-condono" già proposto dall´on. Gianfranco Conte, dalla stessa Carlucci e da altri deputati nel 2004 (nr. 5119), poi ritirato e ripresentato come emendamento alla Finanziaria 2005 (nr. 30.068), ma sconfitto, dopo una denuncia di questo giornale, anche per il deciso intervento di esponenti di spicco del governo Berlusconi di allora, come il ministro ai Beni Culturali Giuliano Urba...

CAMPANIA - CASTELLAMMARE. Una vasta parte dell’area archeologica è ancora da recuperare.

CAMPANIA - CASTELLAMMARE. Una vasta parte dell’area archeologica è ancora da recuperare. Maria Elefante 26/10/2008 IL MATTINO Una vasta parte dell’area archeologica è ancora sepolta a Castellammare e dovrà essere recuperata. Lo sostengono gli esperti che hanno già riportato alla luce l’entrata secondaria di villa San Marco e il grande peristilio di villa Arianna, recuperati dopo scavi e ricerche. Dalla teoria alla pratica per ammirare da vicino le colonne e i porticati. Così dopo il «Workshop nazionale sul patrimonio archeologico di Stabiae», sostenuto dalla Fondazione «Restoring Ancient Stabiae», in molti hanno potuto ammirare il risultato dei nuovi scavi archeologici. «La novità si può vedere alla destra dell’entrata di villa San Marco – spiega Gennaro Iovino, responsabile dello scavo archeologico - si tratta di un ingresso secondario accessibile dal lato Nord da una scalinata che proseguiva su un sentiero pedonale. Da studi geofisici abbiamo scoperto che questo lato della villa pros...

Ercolano. Cinque sezioni di una grande mostra con 150 sculture recuperate in tre secoli di scavi.

Ercolano. Cinque sezioni di una grande mostra con 150 sculture recuperate in tre secoli di scavi. 18/10/2008 IL MATTINO Una interessante appendice dedicata ai tessuti rinvenuti a Ercolano e Pompei. La mostra è inserita nel circuito Campania Artecard. Fino al 13 aprile 2009. Orari: da lunedì a sabato ore 9-19,30. Martedì chiuso. Museo Archeologico Nazionale, piazza Museo Nazionale 19. I colori del gusto. La civiltà della tavola nella pittura napoletana: un evento espositivo dedicato all’evoluzione del gusto e alla raffigurazione della cultura gastronomica partenopea con 35 dipinti e altrettanti pannelli celebra, da ieri a Villa Pignatelli, la Giornata mondiale dell’alimentazione indetta dall’Onu. In mostra accurate riproduzioni fotografiche e numerosi dipinti di collezioni pubbliche e private, che dagli affreschi pompeiani attraverso il ’500-’600, fino al ’700-’800, tra tavole imbandite, ritratti, nature morte e composizioni allegoriche ricostruiscono una raffinata civiltà gastronomica ...

Parco di Veio, discariche ad ogni angolo

Parco di Veio, discariche ad ogni angolo ELENA PANARELLA Il Messaggero 20/10/2008 Un nuovo insulto nel Parco di Veio. Dopo le discariche a cielo aperto, gli abusi edilizi, gli scavi archeologici lasciati incustoditi, quest`area immensa di quindicimila ettari, e ricoperta in gran parte da rifiuti di ogni genere. Materassi, frigoriferi, carcasse di auto, motorini, bombole del gas, divani. Ma anche mobili, reti, resti di cucine e pali della luce accatastati accanto alle tombe etrusche e alle bellezze naturali del Parco regionale di Veio. Montagne di rifiuti abbandonati persino all`ingresso della strada che porta alla chiesa più significativa del parco, il Santuario della Madonna del Sorbo, tra Campagnano e Formello. «E` veramente un peccato vedere questo luogo trasformarsi sempre più in una gigantesca discarica. Qualcuno salvi il parco», raccontano Marco e Sandra F., a passeggio all`interno del parco. «Non è bastato tutto lo scempio fatto negli anni - si sfogano entrambi - ora mentre camm...

Tarquinia. Ricostruito il Tempio di Apollo

La Repubblica Roma 10.10.08 Al Palazzo delle Esposizioni la grande mostra a cura di Mario Torelli e Anna Maria Moretti Appuntamento martedì 21 ottobre con i capolavori da Veio, Cerveteri, Vulci e Tarquinia. Ricostruito il Tempio di Apollo Le metropoli etrusche di Carlo Alberto Bucci Nell´ottagono di Piacentini che al palazzo delle Esposizioni evoca il Pantheon di Roma, sta prendendo forma il tempio di Portonaccio a Veio. Lo stanno realizzando gli scenografi in vista dell´apertura, il 21 ottobre, della grande mostra "Etruschi, le antiche metropoli del Lazio". Il tempio è di cartapesta. Ma non si tratta delle prove generali per il parco a tema sulla romanità (archeologia virtuale e d´intrattenimento nella città che trabocca di antichità vere). Bensì della ricostruzione filologica, uno a uno, di parte dell´edificio, del VI secolo a. C., che sintetizza al meglio la peculiarità artistica di Veio, la coroplastica. Furono infatti plasmate nell´argilla le figure di Apollo, di Eracle ...

Botticelli e la «vera identità» di Pallade

Corriere della Sera 8.10.08 La donna che doma il Centauro sarebbe in realtà la vergine Camilla Botticelli e la «vera identità» di Pallade di Wanda Lattes La notizia sorprenderà gli studiosi del Rinascimento e i milioni di pellegrini che vengono agli Uffizi per Botticelli: la donna biancovestita che doma il Centauro nella grande tela (due metri per un metro e 47, nella foto) dipinta da Sandro per la famiglia Medici, non è la dea Minerva ma Camilla, un'eroina celebrata da Virgilio nell'Eneide e ben conosciuta nella Firenze del Quattrocento. Il quadro, esposto non lontano dalla «Venere » e dalla «Primavera», dovrebbe dunque cambiare il proprio titolo («Pallade e il Centauro »). L'ipotesi, già formulata in ambito accademico, trova ora ulteriori conferme che saranno illustrate venerdì prossimo a Firenze da Barbara Deimling, durante la prima giornata del convegno internazionale dedicato a Botticelli e a Herbert Horne, suo massimo studioso, dalla Harvard University, dalla Syracuse...

La Terra dei ghiacci torna verde

La Terra dei ghiacci torna verde Il Messaggero del 3 ottobre 2008, pag. 19 di Riccardo De Palo I primi vichinghi che la colonizzarono - alla fine del primo millennio dopo Cristo - la chiamarono "terra verde" perché d’estate, a quel tempo, era ricoperta di prati e di alberi come la Norvegia. Oggi la Groenlandia è una terra inospitale e sommersa dai ghiacci per buona parte dell’anno. Ma qualcosa, grazie al surriscaldamento globale, sta cambiando. Lo spesso strato gelato che la ricopre da secoli comincia a scomparire. Le balene, le foche e gli uccelli tradizionalmente cacciati dagli Inuit cambiano rotta, in cerca di climi più freddi. Ma, paradossalmente, sarà proprio grazie a questo rivolgimento epocale che, il prossimo 25 novembre i 57 mila abitanti dell’isola più grande del mondo potranno votare senza timori la propria indipendenza dalla Danimarca. «Finora - spiega Alega Hammond, ministro groenlandese delle Finanze e degli Esteri - abbiamo rinunciato alla sovranità per ragioni...

Venere, Apollo e la sua ninfa storie di straordinaria tutela

ROMA - Venere, Apollo e la sua ninfa storie di straordinaria tutela RENATA MAMBELLI VENERDÌ, 03 OTTOBRE 2008 LA REPUBBLICA - Roma In mostra nell´Anfiteatro Flavio sessanta pezzi arrivati da tutto il mondo. In occasione del centenario del regolamento ministeriale Le metope dei templi di Selinunte E un Canova mai visto Sono capolavori che hanno attraversato i continenti, quelli esposti da ieri al Colosseo nella mostra "Rovine e rinascite dell´arte in Italia", organizzata dal Ministero per i Beni Culturali e in particolare dalla Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma. C´è la Venere de´ Medici, uno splendido marmo di Antonio Canova, di cui Napoleone si era innamorato: fu nascosta a Palermo per sottrarla alle sue brame, ma invano. L´imperatore si decise alla fine a pagare una fortuna per portasela via. Nel 1815, però, la statua, tornò finalmente a Firenze, e per sempre. Ci sono le Metope dei templi di Selinunte, del 500 a. C., scoperte da due architetti inglesi ne...

Una mostra al Colosseo celebra 100 anni di tutela del patrimonio nazionale

l'Unità 3.10.08 Tesori sottratti al saccheggio Una mostra al Colosseo celebra 100 anni di tutela del patrimonio nazionale di Adele Cambria LE EMOZIONI si sprigionano subito, appena comincia la visita-guidata da Adriano La Regina e dalle giovani archeologhe (e curatrici del catalogo) Elena Cagiano de Azevedo e Roberta Geremia Nucci. La prima sosta è a un meraviglioso altorilievo marmoreo che costituiva la fronte di un sarcofago romano del I°-II° sec.d.C. Si intrecciano, in una plastica raffigurazione quasi carnale, i giovani corpi dei figli e delle figlie di Niobe,(i Niobidi) mentre si consuma su di loro, fra loro, la strage provocata dall'invidia di Latona/Giunone: che invia sulla terra i propri figli, Apollo ed Artemide, con il compito di ucciderli tutti,7 maschi e 7 femmine, per punire Niobe di essersi vantata di una prole più numerosa, e più ardita e splendente, di quella della Dea. Il mito che Ovidio ci trasmette nelle Metamorfosi contiene un monito primario: avverte i mort...