La cultura etrusca conquista Roma.

La cultura etrusca conquista Roma.
Anna Maria Vinci
CORRIERE DI VITERBO 04.11.2008

Al Palazzo delle esposizioni le bellezze di Tarquinia e Vulci in vetrina. L’assessore Centini: “Occasione unica per la nostra città”.

Al Palazzo delle Esposizioni della capitale, in vetrina la cultura etrusca della città insieme a Cerveteri, Vejo e Vulci. La mostra sarà fruibile fino al 6 gennaio. "Si tratta di un'importante occasione per la città - riferisce l'assessore alla cultura Angelo Centini - all'evento è stata data ampia diffusione su tutti i media. Auspichiamo che i tesori in mostra invoglino i turisti ad ammirare sul posto il nostro inestimabile patrimonio etrusco esposto al Museo Nazionale e a visitare la nostra Necropoli che per le sue meravigliose pitture parietali si è guadagnata la denominazione di Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Ringraziamo il prof Torelli e la Soprintendente Moretti, come tutti gli enti organizzatori, per questa grande opportunità data alla città". Il progetto scientifico dell'esposizione è infatti del prof. Mario Torelli e della Soprintendente Anna Maria Moretti, l'evento è organizzato dalla Regione Lazio, assessorato alla cultura, dal Ministero per i Beni Culturali, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale. La mostra racconta nella sua prima sezione l'eccellenza della civiltà etrusca del Lazio attraverso lo straordinario sviluppo dei suoi principali centri urbani: Veio, Cerveteri, Vulci, Tarquinia, mentre nella seconda sezione "si mette in luce la forte influenza esercitata dalla civiltà etrusca sul mondo romano quanto a pratiche religiose e simbologie del potere, illustrando continuità ma anche differenze tra le due culture". La cultura etrusca della città è sicuramente un'eccellenza: più di 100 sono infatti le tombe affrescate. Al Palazzo delle Esposizioni della capitale, a fare da vetrina, quali veri attrattori culturali, vi sono alcuni dei reperti più significativi della meravigliosa produzione pittorica parietale: in una prima sezione di parla di Tarquinia, nella seconda dell'emporio greco romano di Gravisca , ubicato al Lido di Tarquinia. L'area sacra di Gravisca è stata rinvenuta agli inizi degli anni '70 e si rivelò fondamentale per lo studio delle dinamiche economiche. Il santuario di Gravisca viene rievocato grazie all'esposizione dei molti ex-voto dedicati dai frequentatori, ma anche attraverso la ricostruzione a scala reale del sacello di Adone, dove si celebravano le feste, che scandivano annualmente il ciclo di morte e rinascita del giovane eroe. Presenti all'esposizione anche due affreschi parietali distaccati da due famose tombe della Necropoli cittadina.

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