PISA: Il principe etrusco svela i suoi segreti. Riaperto il tumulo di via S.Jacopo

PISA: Il principe etrusco svela i suoi segreti. Riaperto il tumulo di via S.Jacopo
di Antonio Luca Siliotto
La Nazione, Firenze, venerdì 27.10.2006

PISA — Coi suoi trenta metri di diametro, la «Tomba del principe» di via San Jacopo rappresenta uno dei più importanti ritrovamenti archeologici di epoca etrusca della Toscana. E ieri mattina, alla presenza delle scolaresche degli istituti comprensivi «Fibonacci» e «Tongiorgi», nel sito archeologico si è svolta la cerimonia ufficiale di inaugurazione. Fulvia Lo Schiavo ed Emanuela Paribeni della Soprintendenza archeologica, con l'assessore comunale alla cultura Bianca Storchi, hanno presentato gli ultimi lavori di recupero eseguiti sul monumento dalla Soprintendenza, i pieghevoli esplicativi realizzati dal liceo Dini (sotto la guida della professoressa Matilde Stefanini) nell'ambito del progetto «La scuola adotta un monumento» e i nuovi pannelli didattici installati dal Comune e realizzati con la collaborazione del Gruppo archeologico pisano e del professor Stefano Bruni.
Quest'ultimo, come responsabile dei lavori di scavo dal 1994 al 1998, ha descritto il monumento e il suo recupero con dovizia di particolari. Anzitutto il tumulo etrusco non è altro che il cenotafio (ossia un monumento sepolcrale eretto per ricordare una persona sepolta in altro luogo) di un aristocratico, forse appunto un principe, databile attorno al VII secolo avanti Cristo. Proprio l'assenza del cadavere al suo interno, ha spinto gli esperti a ipotizzare un particolare rituale, che i Romani chiamavano «funus imaginarium», cioè una cerimonia funebre in effigie, in cui veniva bruciato un simulacro del morto. Un rito peraltro comune anche alle tombe della necropoli di Volterra.
Il monumento fu realizzato utilizzando quattro tipi di materiale: marmo, pietra calcarea, scisto e panchina. E attorno al tumulo furono poste altre tombe, costituite da piccoli dolii poggiati sul terreno e ricoperti da tumuletti di terra. Quanto al suo ritrovamento, infine, fu casuale: nel 1967, infatti, due signori che stavano realizzando un pozzo abusivo, scoprirono la tomba, in un campo che allora somigliava a una discarica. Tanto tempo è passato da quei giorni, per giungere allo splendido stato in cui si trova oggi il sito. La cerimonia di ieri si è conclusa nella sala delle Baleari di palazzo Gambacorti, con la presentazione del primo libro, edito da Ets, dedicato al monumento: il titolo è «La Tomba del Principe. Il tumulo etrusco di via San Jacopo», scritto da Piero Floriani e Stefano Bruni per la collana Mirabilia Pisana (serie arricchita anche dal volume, presentato anch'esso ieri e appena uscito: «II palazzo del Consiglio dei Dodici» di Rodolfo Bernardini e Franco Paliaga). Per chi volesse andare a visitare la tomba, gli orari di apertura sono: martedì e venerdì dalle 9 alle 12 e il sabato e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18. L'ingresso è gratuito. Per le visite guidate è invece necessario contattare Formacultura allo 050 20438. Le scuole, per raggiungere il sito, potranno poi servirsi del trenino di Due ruote per la città, prenotando al 347 3772761 (fax 050 3836908, e-mail: visitesr@tin.it).

Commenti

Post popolari in questo blog

Esotica quanto erotica, l' Abissinia degli italiani

figli del sole iperboreo - la primavera nordica dei Veneti - dei celti e...