Eventi fino al 2015: tra gli altri, Tiziano, Cranach e Bernini

Corriere della Sera 29.5.08
Eventi fino al 2015: tra gli altri, Tiziano, Cranach e Bernini
Galleria Borghese, la rinascita è un omaggio alle sue star
I tesori «di casa» richiamano altri capolavori dall'estero
di Lauretta Colonnelli

È costruita sul presunto viaggio a Roma di Antonio Allegri (1489-1534), detto il Correggio dal paesino in cui era nato, la mostra che la Galleria Borghese dedica a quello che la storia del-l'arte ha definito il pittore più erotico e al tempo stesso il più lieve, per la sua capacità di dipingere l'indipingibile, ovvero l'aria, i vapori, le nebbie e tutto ciò che è impalpabile e inafferrabile. Un viaggio che secondo gli storici del passato, Vasari per primo, Correggio non fece mai, che «se l'ingegno di Antonio fosse stato a Roma avrebbe fatto miracoli e dato delle fatiche a molti che nel suo tempo furono tenuti grandi». Oggi invece la critica, rintracciando nelle sue opere innumerevoli indizi di «romanità» è quasi unanime nel dare per certo che Correggio a Roma ci sia stato, forse intorno al 1518. A tale proposito non si sono tuttavia trovati documenti, solo il fatto che il suo nome fu associato dai contemporanei a quello dei sommi artisti rinascimentali, Raffaello e Michelangelo, i quali nella classicità di Roma avevano trovato gli ingredienti per rivoluzionare la storia dell'arte. Anna Coliva, che dirige la Galleria e ha curato la mostra, ribalta il problema e parte proprio da Roma, raccogliendo una sessantina tra dipinti, disegni e opere dell'antico per cercare nei lavori del pittore la risposta alla domanda non se Correggio fosse arrivato in città, ma quanto cambiò, grazie al contatto con la Roma di inizio Cinquecento, la sua visione dello spazio, della composizione, delle forme. Si deve ad Anna Coliva e al soprintendente del polo museale romano Claudio Strinati anche l'idea del programma espositivo che prevede dieci grandi mostre in dieci anni, organizzate dalla società MondoMostre. Si è cominciato nel 2006 con la monografica su Raffaello, seguita nel 2007 da quella su Canova. L'idea nasce dalla constatazione che al Museo Borghese sono conservati capolavori assoluti dei maggiori artisti del Cinquecento e Seicento, fondamentali per il catalogo di ciascun autore, che però sono inamovibili dalla propria sede a causa della fragilità o perché sono troppo grandi per essere spostati. Quindi è impossibile trasferirli a quelle mostre temporanee che, in giro per il mondo, vogliono approfondire l'attività di questi artisti. La Galleria Borghese ha pensato di colmare la lacuna programmando le dieci mostre monografiche, dedicate ciascuna ad un artista del quale il museo conserva nelle proprie collezioni uno o più capolavori. A questi vengono accostati, per la prima volta, prestigiosi prestiti dai più grandi musei del mondo, che vengono inseriti, nel percorso della Galleria, al piano corrispondente all'attuale collocazione dell'autore stesso. Il pubblico potrà ammirare sia la collezione che le opere in prestito con un sovrapprezzo sul biglietto d'ingresso. L'apertura dei depositi al terzo piano del museo permette inoltre di ammirare tutte le opere qui ospitate. Con Correggio viene ricostruito, per la prima volta dalla sua creazione, il ciclo degli «Amori di Giove» cantato da Ovidio. Un confronto inedito è previsto nel 2009 fra due pittori «maledetti»: Bacon e Caravaggio. Il programma degli anni successivi propone mostre dedicate a Dosso Dossi, Tiziano, Cranach, Bernini, Domenichino. Per concludere, nel 2015, con la grande esposizione sui Borghese e l'Antico.

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