Scoperto nello Yucatan il luogo di riunione della nobiltà

Corriere della Sera 5.4.08
Scoperto nello Yucatan il luogo di riunione della nobiltà
La piramide a fumetti per l'assemblea Maya
di Viviano Domenici

Il pittore maya impostò la scena di getto; poi stese il colore su corpi e vestiti, quindi tracciò il contorno nero delle figure rendendo alla perfezione la trasparenza della veste azzurra indossata dalla robusta signora che, al centro del dipinto, afferra una grande giara poggiata sulla testa di una donna raffigurata nell'atto di accovacciarsi. La protagonista dell'azione è senz'altro lei: indossa orecchini, bracciali e cavigliere di preziosa giada e sull'abito ha segni di scrittura (glifi), che dovrebbero indicare il nome del pittore che dipinse la stoffa. Ai lati della scena, due nobili scriba, con la tipica acconciatura di "quelli dei libri sacri" e gonnellini che ricordano i kilt scozzesi, sono intenti a preparare e assaggiare una bevanda a base di mais ( aj ul), ancora oggi consumata in Messico. Il dipinto, realizzato attorno al quarto secolo dopo Cristo, è uno dei tanti "fotogrammi" che decorano i tre gradoni di una piccola piramide che gli archeologi messicani hanno dissepolto a Calakmul, la metropoli maya nascosta nella foresta dello stato di Campeche, nello Yucatan. L'intero ciclo pittorico raffigura le diverse fasi della preparazione rituale di bevande e cibi da consumarsi durante le cerimonie religiose. La metropoli di Calakmul fu una delle città più importanti del mondo maya.
Sede dell'antico Regno del Sepente, organizzò per decenni una forte opposizione all'espansione di Tikal, l'altra grande capitale maya, ma alla fine dovette soccombere. Alcuni anni fa gli archeologi scoprirono, all'interno della piramide maggiore, la tomba intatta di Artiglio di Giaguaro, il sovrano protagonista dello scontro con Tikal; ora sono impegnati a riportare alla luce la piramide dipinta e una panchina lunga parecchie decine di metri che delimita un vasto spazio pubblico. Questo singolare sedile è completamente decorato con immagini di uccelli acquatici, tartarughe, gigli d'acqua e segni di scrittura (glifi) traducibili come "Pianta di Giglio d'Acqua", un nome che ricorre spesso nelle iscrizioni maya come il luogo in cui si verificarono importanti eventi politico-religiosi. Tutto fa pensare che gli archeologi siano entrati esattamente nello spazio sacro dove nobili e sacerdoti si riunivano per decidere i destini del Regno del Serpente. Insomma, una sorta di Parlamento dell'aristocrazia maya.
Mentre il lavoro dei ricercatori messicani prosegue, dal Perù arriva la notizia della scoperta del più antico manufatto d'oro dell'America precolombiana: una collana antica di oltre 4.000 la anni composta da nove vaghi d'oro intercalati con pietre turchesi. La scoperta, annunciata dagli archeologi dell'Università dell'Arizona, a Tucson, è avvenuta a Jiskairumoko, nella regione del Lago Titicaca. Il gioiello, realizzato con materiali reperibili solo a oltre 200 chilometri di distanza, è stato rinvenuto nella tomba di un uomo appartenente a una comunità di cacciatori-raccoglitori, cioè a un gruppo umano che si trovava a uno stadio di organizzazione sociale in cui, normalmente, non sono riscontrabili ne' differenze sociali ne' accumulo di beni.

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