figli del sole iperboreo - la primavera nordica dei Veneti - dei celti e...

presentazione del libro
Figli del sole iperboreo
la primavera nordica dei Veneti, dei celti e dei primi europei
Aurelio La Scala Marchesan

dalla quarta di copertina
Guardati bene da cultura imposta e cerca credenze; sono prigioni per la mente.
La storia viene scritta dai vincitori e le religioni creano dogmi contro la vera spiritualità delle origini, ma la verità non la conosce nessuno, o meglio, viene interpretata spesso in modo soggettivo.
Questo libro è una raccolta di studi personali, opinioni e notizie tratte da fonti biografiche ed esperienze di ricerca alternativa, fuori dagli schemi accademici, in tema controstorico e antibiblico; libero dal prepotente imporsi del sapere scolastico accettato come tale.
Rifiutando il modello artificioso-giudaico Cristiano, a cui si è piegata la cultura di massa, e le teorie 
antropologiche classiche, rivediamo la genesi delle genti europee dal mito degli iperborei, gli dei antenati venuti da settentrione. In particolar modo dei veneti e Dei Celti, quali popoli nativi della prima Europa, venuti da comuni antenati calati del nord nottetempo, di cui gli sconosciuti iperborei furono gli antichi padri, menzionati tra storici e intellettuali di ogni tempo.
 
nota:
Il mito degli iperborei è un antico racconto che risale alla mitologia greca. Questi eroi mitologici sono stati descritti come un popolo di esseri umani perfetti e immortali che abitavano in un luogo lontano e incontaminato situato al di là delle terre conosciute, al di là del vento boreale.

Gli iperborei erano famosi per la loro bellezza, saggezza e virtù, e venivano descritti come un popolo molto felice e pacifico. La loro vita era serena e priva di preoccupazioni, e si diceva che godessero di un'eterna giovinezza e salute perfette.

Questo mito ha influenzato molte culture diverse, inclusi Greci, Romani, Celti e Germani, e ognuno di essi ha sviluppato la propria versione del mito degli iperborei. per i Greci, gli iperborei erano associati con la divinità Apollo, che veniva considerato il loro protettore.

Per molti antichi pensatori, il mito degli iperborei rappresentava un'utopia, un luogo ideale dove la pace, la felicità e la perfezione erano presenti in abbondanza. Questo mito ha continuato a esercitare una forte attrazione sulla cultura e sulla letteratura a lungo dopo la fine dell'antichità, e il suo fascino persiste ancora oggi

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