Francesco Albani


Francesco Albani

Nacque il 17 agosto 1578 a Bologna, morì nel 1660. Con Guido Reni si recò giovane a Roma dopo la morte di Agostino Carracci (1602) ed ebbe alloggio in Palazzo Farnese quale aiuto di Annibale. Fra le prime sue opere furono gli affreschi nel Palazzo ora Odescalchi a Bassano di Sutri, e gran parte della decorazione, ideata da Annibale, e smembrata nel secolo scorso, nella cappella Errera di S. Giacomo degli Spagnoli. Prima del 1614 eseguì l’affresco nell’abside di S. Maria della Pace; diresse la decorazione di alcuni soffitti in Palazzo Mattei, e poco dopo decorò la volta di Palazzo Verospi. Più che alle grandi pale d’altare e alle grandi decorazioni la fama dell’Albani è affidata alle tele come “I quattro Elementi” della Pinacoteca di Torino, altre ispirate a soggetti mitologici e numerose in cui egli abbandona la monumentalità classica per svolgere stati d’animo arcadici che sono già i prototipi del gusto settecentesco.

Una delle opere:
LA TOLETTA DI VENERE

Fa parte di una serie che rappresenta oltre a « La toletta di Venere », «Venere e Adone », « Venere e Vulcano », e Diana e le ninfe », eseguita per Ferdinando Gonzaga Duca di Mantova e quindi passata al Principe poi Card. Giovan Carlo dei Medici. La serie fu incisa a Roma nel 1672 da Stefano Baudet. È citata dal Malvasia e dal Baldinucci che dice l’Albani chiamato nel 1633 a Firenze per ritoccare e finire l’opera.

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