caccia al trullo
CACCIA
AL TRULLO
Tratto
dalla rivista PLEINAIR - novembre 1996 n°292
Hanno
fatto la fortuna turistica di alcune località e sono diventati l’emblema stessa
della Puglia.
ma
non tutti i trulli, neppure tra i più belli, sono già finiti sulle cartoline
postali e bisogna andarseli a cercare dispersi nella campagna.
Facendo
base a Martina Franca, vi guidiamo in questa singolare caccia, tra i boschi e
le masseri dell’altopiano delle Murge.
Ad
Alberobello e nella vicina Valle d’Itria, distesa tra gli abitati di
Locorotondo, Cisternino e Martina Franca, si trova la più alta concentrazione
di costruzioni a trullo.
Ma
questa affascinante architettura interessa un territorio ben più vasto, che dal
versante adriatico si spinge fino a rilievi delle Murge tarantine in vista
dello Jonio.
Un
intricato reticolo di viuzze e muretto a secco ne ha preservato i caratteri
originari e una natura generosa incastona le “casedde” - così vengono chiamati
i trulli dei nativi - in un ambiente eccezionale.
L’altopiano
calcareo contrasta infatti con l’immagine della Puglia assetata: le masse d’aria
calda che vi salgono dai due mari favoriscono le precipitazioni, quindi anche
il rigoglio della macchia mediterranea (sui contrafforti) e dei boschi di
quercia (sui terreni in quota).
Proprio
qui, tra Martina Franca e Taranto, al margine dell’area più popolosa e
frequentata dal turismo di massa, vi proponiamo alcune facili escursioni alla
scoperta di insediamenti assai meno noti ma ugualmente suggestivi, dove per
altro è più agevole e immediato conoscere da vicino i segreti del trullo e
della sua tradizione: potendo entrare all’interno delle costruzioni, ora per lo
più abbandonate, e godere degli stessi scenari di un tempo.
La
stessa zona, inoltre, confina con il territorio delle “Cento masserie” del
Comune di Crispiano, da noi presentato nel mese di luglio (vedi PleinArt n.288/289).
L’ASINO
DI MARTINA FRANCA
Nella
contrada di S.Simone, presso la masseria Russoli, ha sede il Centro per la conservazione
del patrimonio genetico dell’asino di Martina Franca, gestito dall’Ufficio Gestione
Foreste Demaniali Regionali.
L’importanza
dell’istituzione, la struttura settecentesca dell’edificio e la splendida
posizione, ne fanno una meta di visite a scopo didattico.
La
masseria è circondata da oltre 190 ettari di bosco e macchia mediterranea.
E
il Centro, che da circa venticinque anni è impegnata in un difficile programma d’incremento
e salvaguardia ospita circa un centinaio di esemplari (75 fattrici) e costa su
una media di 20 nascite all’anno.
Anche
se le origini della razza si fanno risalire alla dominazione spagnola (XVI
secolo), ricerche statistiche e la tradizione popolare avvalorano l’ipotesi
della razza autoctona: mantello scuro, alta statura, struttura robusta e ben
piantata, sono le doti peculiari che ben si adattano al lavoro sui terreni
murgesi.
Per
queste sue caratteristiche l’asino di Martina Franca è stato sottoposto negli anni
ad incroci per la produzione di muli e per il miglioramento di altre razze
asinine non solo in Italia.
Al
momento è in atto una collaborazione del Centro con alcune università francesi
per la fornitura di latte d’asina, impiegato con risultati confortanti in
sperimentazioni contro il tumore.
Per
la visita del Centro occorre chiedere l’autorizzazione al Comando Forestale di
Martina Franca (tel. 080/706471).
Il
signor Cosimo Peluso, operaio forestale e responsabile dell’azienda Russoli,
sarà disponibile come guida.
PER
SAPERNE DI PIÙ
Tutte
le informazioni dettagliate e le notizie inerenti l’intera area dei trulli, si
possono avere presso l’hotel “Da Luigi”, posto sulla statale 172, subito all’uscita
di Martina Franca verso Taranto.
Basta
rivolgersi al proprietario, il signor Palmisano, appassionato cultore delle
bellezze locali e socio del consorzio per la promozione turistica del
territorio di Martina Franca, con sede provvisoria nello stesso hotel.
Scopo
del consorzio è far conoscere la zona preservandone però l’integrità, quindi
con una grande attenzione verso la modalità del turismo all’aria aperta.
A
riprova, il signor Palmisano mette a disposizione per la sosta e il
pernottamento dei veicoli ricreazionali l’ampio parcheggio dell’hotel, al
momento l’unica struttura ospitale per i viaggiatori pleinair.
Quando
all’attività diretta, sono in fase di realizzazione circuiti di visita alle
masserie ed alle zone naturalistiche di maggior interesse, con visite guidate
attraverso i sentieri descritti nel servizio e molti altri nel territorio dei
trulli; nel contempo sono già operative le visite guidate nel centro storico di
Martina Franca.
Infine,
il periodico L’umanesimo della pietra, direttore Domenico Blasi, rappresenta
quanto di più completo per la conoscenza del territorio di Martina Franca.
Per
la descrizione dei sentieri segnaliamo un bel libro “Il segreto del bosco
(itinerari pugliesi tra la flora e la fauna del parco delle Pianelle a Martina
Franca)” di Vitantonio Nino Martino, edizioni Schena. F.L.M.
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