Corriere Fiorentino 1.7.08 Boccaccio, quel simpatico sporcaccione di Antonella Landi «A Giovanni piaceva più che altro affondare le mani. Seni, fianchi, natiche, cosce: gli andava bene tutto, bastava trovarci roba» (...) Boccaccio, di Firenze, non voleva sentir parlare. Egli era uno dei quei pochi, pochissimi fiorentini che non si vantavano del fatto di essere nativi della città gigliata. Napoli gli piaceva assaje e per nulla al mondo avrebbe voluto tornare a casa sua, in punta a quel cocuzzolo di Certaldo, e tantomeno in quella città di presuntuosi. Anche perché, a Napoli, sentit'a mme, aveva trovato...l'ammore. Maria dei Conti d'Aquino, figlia illegittima del re Roberto d'Angiò, in realtà già sposata, non fu insensibile al fascino del mancato trovatello toscano. Lui, da parte sua, l'adorava. «Maremma come tusse' bella tonda e soda!» le diceva lui strizzandole le braccia là dove esse si fanno più cicciotte, vicino all'attaccatura delle spalle. «Uè, tien...
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