Il Centro Te torna a Giulio Romano

Il Centro Te torna a Giulio Romano
La Gazzetta di Mantova 14/12/2008

Nel ventennale della sua fondazione il Centro Te potrebbe tornare a Giulio Romano, con una mostra a tutto campo, che metterà a confronto i disegni preparatori con gli affreschi realizzati nella villa. Disegni dispersi in numerosi musei e collezioni di tutto il mondo, che finalmente saranno censiti, digitalizzati e archiviati a Mantova. È terminata ieri la sessione conclusiva del primo incontro del nuovo comitato scientifico del Centro. Il presidente Salvatore Settis, che ha riunito il gruppo di studiosi, ha portato a compimento la ricognizione sulla futura attività espositiva del Te. Il principio che sottende le scelte sul campo è il connubio tra studio e creatività operativa, sottolineando l’identità di Mantova. Ricerca scientifica e mostre, quindi, unitamente indirizzate ad esplorare alcuni temi, in modo che la programmazione si muova lungo linee di ricerca chiaramente visibili. La discussione ha portato alla definizione di un secondo appuntamento a breve termine, fissato per il 6 e 7 marzo 2009. È emersa l’opportunità di costruire una grande mostra su Giulio Romano, su basi totalmente innovative, prevista nel 2010, che verrà compiutamente annunciata durante il convegno Giulio Romano e l’Arte del Cinquecento che si terrà a Palazzo Te nei giorni 28, 29, 30 maggio 2009, già annunciato dal direttore del Museo di Palazzo Te Ugo Bazzotti e dall’assessore comunale alla cultura Paolo Gianolio. L’anno prossimo ricorre il ventennale della conclusione del recupero di Palazzo Te e della mostra dedicata a Giulio. Nel 2010, invece, il Centro compirà i due decenni d’attività. L’affascinante proposta discussa ieri consiste innanzitutto nel mostrare i disegni preparatori di Giulio accanto agli affreschi da lui e dai suoi discepoli poi realizzati, partendo da qui per una ricognizione tra i rapporti tra antichità e rinascimento. L’esposizione, pensata con l’apporto significativo di Palazzo Ducale e della sovrintendenza, si collegherà all’inizio del progetto di digitalizzazione di tutti i disegni del Maestro, oggi dispersi nelle varie collezioni mondiali. Il sindaco Fiorenza Brioni, cha ha partecipato alla riunione del comitato scientifico ha dichiarato che la discussione è stata intensa e «Dopo questo momento di approfondimento intellettuale - ha aggiunto - sono ancora più fiduciosa sul futuro del Centro Te e delle istituzioni culturali cittadine». Il presidente Enrico Voceri ha osservato che il «lavoro è stato molto proficuo. Marzo - evidenzia - segnerà un passo decisivo nell’esame concreto delle proposte». E per il 2009 l’amministrazione compirà ulteriori approfondimenti, così da porre il Centro Te nella migliore condizione per realizzare, già a partire dal prossimo anno, un programma di elevato spessore qualitativo. Il comitato ha poi vagliato altri progetti espositivi, tra cui l’Arte ai tempi dei Comuni, riservandosi di meglio esaminarli a marzo. Hanno preso parte alla discussione di ieri il sindaco Fiorenza Brioni, il presidente del Centro Te Enrico Voceri, il presidente del comitato scientifico Salvatore Settis, Ugo Bazzotti, direttore del Museo di Palazzo Te, Stefano Benetti, direttore del Museo della Città, Arturo Calzona, presidente del Centro Leon Battista Alberti, Cesare Guerra, responsabile del Sistema biblioteche civiche mantovane, Giovanni Pasetti, presidente di Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, il sovrintendente Filippo Trevisani, Giovanni Agosti, dell’Università Statale di Milano, Stefano Baia Curioni, Università Bocconi di Milano, Gabriella Belli, direttore del Mart di Rovereto, Bruce Boucher, curatore della sezione Sculture e dipinti europei dell’Art Institute di Chicago, Horst Bredekamp, Ordinario di Storia dell’Arte all’Humboldt-Universitat di Berlino, Howard Burns, ordinario di Storia dell’Architettura della Scuola Normale Superiore di Pisa. E ancora Marzia Faietti, direttore del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, Sylvia Ferino, Curatore della sezione Pittura rinascimentale italiana del Kunsthistorisches Museum di Vienna, Alessandro Nova, direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze. A causa degli scioperi, il presidente del Louvre Loyrette, non ha potuto raggiungere Mantova in tempo utile.

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