Venere di Cirene, uno scambio tra uomini

RESTITUZIONI - Venere di Cirene, uno scambio tra uomini
Adele Cambria
l'Unità 02/09/2008

La Venere di Cirene, ovvero, ancora una volta, il corpo femminile come merce di scambio tra gli uomini che lo signoreggiano? Basta guardare le foto e le riprese televisive di tutt’e tre insieme:
Berlusconi e Gheddafi, i baci a favore di telecamera che si prodigano i due uomini, l’uno in completo blu Caraceni, l’altro in tunica stile haji, e lei, accanto a loro, nuda eppure sacra, nella sua bellezza marmorea. Scriveva IdaMagli nel 1974: «È necessario che le donne vengano scambiate perché la vita sociale del gruppo esista e addirittura perché sia possibile».Magli riconosce che, in principio, Claude Levi-Strauss ammette che «l’alleanza» avrebbe potuto formarsi anche facendo circolare uomini. «In realtà però - aggiunge l’antropologa italiana - le cose sono andate diversamente, sono state le donne a circolare». Concludendo: «Sembra che, nonostante tutto, alla radice prima della condizione della donna sia da riconoscersi una prevalenza della sollecitazione sessuale del
maschio».
Nell’incontro tra i due moderni patriarchi a Bengasi, lo scambio è stato sublimato dall’opera d’arte. E che la sublimazione possa schiudere una coesistenza pacifica nel Mediterraneo è augurabile: a patto che la Venere di Cirene protegga anche il popolo dei e delle migranti.

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