«Autostrada» a Paestum: botta e risposta col Soprintendente
CAMPANIA - «Autostrada» a Paestum: botta e risposta col Soprintendente
di Maria Luisa Nava *
10 LUGLIO 2008, l'Unità
POLEMICHE La Soprintendenza per i Beni Archeologici delle provincie di Salerno e Avellino ci scrive, dopo l’articolo de «l’Unità» che aveva denunciato un intervento invasivo
In merito all’articolo a firma di Bruno Gravagnuolo: «Paestum: quell’ “autostrada” lungo le mura è uno sfregio», apparso su l’Unità del 5 luglio 2008 la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, tiene a precisare quanto segue. I lavori cui si fa riferimento fanno parte di un progetto elaborato ed in attuazione da parte del Comune di Capaccio, nell’ambito del POR Campania 2000-2006, e costituiscono il primo stralcio di un più ampio programma di lavori di «Recupero delle strade di accesso alla città antica -mobilità ed accoglienza». Esso, nelle linee generali, recepisce quanto previsto in una delle ipotesi progettuali dello Studio di Fattibilità fatto predisporre dalla Soprintendenza nel corso del 2001e teso, tra l’altro, a riconsiderare l’intero sistema della mobilità di accesso all’area archeologica, con il fine ultimo della eliminazione della strada borbonica che taglia da Nord a Sud la città antica e con la predisposizione di più corretti accessi alla realtà archeologica urbana attraverso gli ingressi antichi. Funzionale a questa ipotesi è stata anche la progettazione di aree di parcheggio attrezzate, esterne alla cinta muraria, di cui, allo stato attuale, due, dopo l’accurata esplorazione archeologica preliminare, sono in avanzato corso di realizzazione.
Ciò che preme precisare è che l’intervento contestato nell’articolo riguarda esclusivamente un tratto di circa 580 mt., effettuato interessando la esistente strada veicolare realizzata negli anni ‘30 dalla Provincia di Salerno, lungo il settore sud-orientale delle mura. Si tratta, nello specifico, dell’adeguamento di un tratto stradale esistente da oltre 70 anni che ha previsto la creazione di un percorso ciclabile e pedonale presso le mura e che ha comportato l’allontanamento della carreggiata veicolare da esse fino ad un massimo di 8 metri, unitamente ad una semplice regolarizzazione delle quote stradali ben lontano dal metro e mezzo segnalato dall’articolo di Gravagnuolo. Tale adeguamento ha comportato l’abolizione, nel tratto in questione, dell'esistente e impattante manto stradale di asfaltato, sostituito da un battuto di materiali inerti che certamente non presenta caratteristiche autostradali. L’asserzione dell’avvenuta presunta occlusione del fossato antico è completamente inesatta: non solo in questo tratto della cinta di mura non ne è assolutamente provata l’esistenza,ma, il dislivello erroneamente interpretato come fossato è originato dalla diversità di quota tra il piano di campagna al piede delle mura ed il rilevato stradale realizzato negli anni‘30.
L’attenzione dell’estensore dell’articolo non è stata invece catturata né dalle accurate e complesse attività di scavo e restauro che, a cura di questa Soprintendenza, stanno restituendo splendore e imponenza all’intero settore orientale delle mura, né dai lavori che il Comune di Capaccio sta conducendo a completamento dell’opera in corso di realizzazione: dalla torre d’angolo n. 28, oltrepassando la porta della Sirena per circa 200m. in direzione nord, la strada veicolare è stata definitivamente eliminata ed allontanata dal circuito murario, allo scopo di restituire alla sola fruizione pedonale e ciclabile il tratto di cinta restaurato da questa Soprintendenza. In conclusione,nel ribadire che questa Soprintendenza ha in parte già fatto apportare correttivi agli interventi in corso, ed altri ne sta valutando per l’eventuale approvazione formale, solo dopo previe prove preliminari in situ, come d’altronde chiaramente espresso nella nota di parere relativa all’intero progetto, peraltro sottoposto a suo tempo al Superiore Ministero, si sottolinea l’opportunità che esso vada letto e valutato nella sua globalità e nelle sue finalità generali, miranti in prospettiva alla eliminazione del traffico veicolare dall’interno della città antica ed alla ricomposizione del suo continuum spaziale, nonché al parziale e progressivo allontanamento della circolazione automobilistica dal complesso difensivo della città.
* Soprintendente
per i Beni Archeologici delle
province di Salerno e Avellino
di Maria Luisa Nava *
10 LUGLIO 2008, l'Unità
POLEMICHE La Soprintendenza per i Beni Archeologici delle provincie di Salerno e Avellino ci scrive, dopo l’articolo de «l’Unità» che aveva denunciato un intervento invasivo
In merito all’articolo a firma di Bruno Gravagnuolo: «Paestum: quell’ “autostrada” lungo le mura è uno sfregio», apparso su l’Unità del 5 luglio 2008 la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, tiene a precisare quanto segue. I lavori cui si fa riferimento fanno parte di un progetto elaborato ed in attuazione da parte del Comune di Capaccio, nell’ambito del POR Campania 2000-2006, e costituiscono il primo stralcio di un più ampio programma di lavori di «Recupero delle strade di accesso alla città antica -mobilità ed accoglienza». Esso, nelle linee generali, recepisce quanto previsto in una delle ipotesi progettuali dello Studio di Fattibilità fatto predisporre dalla Soprintendenza nel corso del 2001e teso, tra l’altro, a riconsiderare l’intero sistema della mobilità di accesso all’area archeologica, con il fine ultimo della eliminazione della strada borbonica che taglia da Nord a Sud la città antica e con la predisposizione di più corretti accessi alla realtà archeologica urbana attraverso gli ingressi antichi. Funzionale a questa ipotesi è stata anche la progettazione di aree di parcheggio attrezzate, esterne alla cinta muraria, di cui, allo stato attuale, due, dopo l’accurata esplorazione archeologica preliminare, sono in avanzato corso di realizzazione.
Ciò che preme precisare è che l’intervento contestato nell’articolo riguarda esclusivamente un tratto di circa 580 mt., effettuato interessando la esistente strada veicolare realizzata negli anni ‘30 dalla Provincia di Salerno, lungo il settore sud-orientale delle mura. Si tratta, nello specifico, dell’adeguamento di un tratto stradale esistente da oltre 70 anni che ha previsto la creazione di un percorso ciclabile e pedonale presso le mura e che ha comportato l’allontanamento della carreggiata veicolare da esse fino ad un massimo di 8 metri, unitamente ad una semplice regolarizzazione delle quote stradali ben lontano dal metro e mezzo segnalato dall’articolo di Gravagnuolo. Tale adeguamento ha comportato l’abolizione, nel tratto in questione, dell'esistente e impattante manto stradale di asfaltato, sostituito da un battuto di materiali inerti che certamente non presenta caratteristiche autostradali. L’asserzione dell’avvenuta presunta occlusione del fossato antico è completamente inesatta: non solo in questo tratto della cinta di mura non ne è assolutamente provata l’esistenza,ma, il dislivello erroneamente interpretato come fossato è originato dalla diversità di quota tra il piano di campagna al piede delle mura ed il rilevato stradale realizzato negli anni‘30.
L’attenzione dell’estensore dell’articolo non è stata invece catturata né dalle accurate e complesse attività di scavo e restauro che, a cura di questa Soprintendenza, stanno restituendo splendore e imponenza all’intero settore orientale delle mura, né dai lavori che il Comune di Capaccio sta conducendo a completamento dell’opera in corso di realizzazione: dalla torre d’angolo n. 28, oltrepassando la porta della Sirena per circa 200m. in direzione nord, la strada veicolare è stata definitivamente eliminata ed allontanata dal circuito murario, allo scopo di restituire alla sola fruizione pedonale e ciclabile il tratto di cinta restaurato da questa Soprintendenza. In conclusione,nel ribadire che questa Soprintendenza ha in parte già fatto apportare correttivi agli interventi in corso, ed altri ne sta valutando per l’eventuale approvazione formale, solo dopo previe prove preliminari in situ, come d’altronde chiaramente espresso nella nota di parere relativa all’intero progetto, peraltro sottoposto a suo tempo al Superiore Ministero, si sottolinea l’opportunità che esso vada letto e valutato nella sua globalità e nelle sue finalità generali, miranti in prospettiva alla eliminazione del traffico veicolare dall’interno della città antica ed alla ricomposizione del suo continuum spaziale, nonché al parziale e progressivo allontanamento della circolazione automobilistica dal complesso difensivo della città.
* Soprintendente
per i Beni Archeologici delle
province di Salerno e Avellino
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