Pd e Compagnia delle Opere Pranzo «segreto» di Veltroni

Pd e Compagnia delle Opere Pranzo «segreto» di Veltroni
Corriere della Sera del 20 marzo 2008, pag. 10

di Andrea Garibaldi

Il candidato premier Walter Veltroni getta reti in campo avverso. Pranzo riservato, ieri in una casa d'accoglienza nei dintorni di Pavia. A tavola, i massimi dirigenti della Compagnia delle Opere. Con Veltroni, il giovane e fedele segretario del Partito democratico lombardo, Maurizio Martina.



La Compagnia delle Opere è un colosso economico, costola di Comunione e Liberazione. Ventinovemila imprese, mille organizzazioni no-profit, 500.000 addetti, trentacinque sedi in Italia, tredici all'estero, deposito potenziale di milioni di elettori. Riferimento politico, da sempre, il governatore della Lombardia, Formigoni, Pdl.



Il presidente della Compagnia, Raffaello Vignali, al pranzo non c'era: è candidato in Lombardia con il Partito del popolo della libertà. Ma il vice presidente Massimo Ferlini viene dalla sinistra, la persona giusta per fare da ponte con il nuovo Pd. Dall'altra parte il giovane Martina, 30 anni, caro a Veltroni, era l'uomo con le carte migliori per organizzare il delicato meeting: origini nel bergamasco, dove la Compagnia è radicata, famiglia di tradizione cattolica e dichiarazione come: «Non mi sono mai sentito comunista». Pranzo cordiale, discorsi sulla sussidiarietà, su ciò che le imprese private possono svolgere nelle veci del pubblico.



Prove di affidabilità. Il Pd che si incunea in mondi una volta lontani, invasione di campo potrebbero chiamarla Berlusconi o Formigoni. Dimostrazione che Veltroni nulla lascia d'intentato in questa serrata rincorsa elettorale. Dietro le quinte è sulla scena, n segretario Pd ripete che ci sono ancóra 30 elettori indecisi ogni cento.



Ieri comizi a Pavia, Lodi e Piacenza. Cuore di Lombardia, con sconfinamento emiliano. Le provincie visitate da Veltroni sono arrivate a quota 65, ne mancano altre 45. Vanno registrate 2 nuove toccate a Fini, che il giorno prima aveva attaccato l'ex sindaco di Roma sulla pensione da parlamentare Europeo. A Lodi Veltroni parla di ciò che accadde nella caserma di Bolzaneto, durante il G8 a Genova: «In qualche caso si è andati ai limiti di una violenza intollerabile ci sono state responsabilità politiche che vanno accertate». Dal pubblico, una voce: «Dove era Fini?». Veltroni subito rende omaggio al lavoro di «tutti i ragazzi che garantiscono la sicurezza nel Paese», ma dice anclie che l'Italia «deve ratificare al più presto la Convenzione sui diritti umani che condanna la tortura». A Pavia e a Piacenza dice che «An è stata presa in questi giorni regolarmente a schiaffoni, sono stati scelti candidati che volevano altri. Del resto ognuno è vittima delle proprie macchinazioni».



La giornata si conclude a Piacenza con la visita spettacolare a casa di Marie Saitta, 15enne. Lo zio militante siciliano del Pd, aveva scritto a Veltroni per dirgli che la nipote sua fervente fan e che voleva invitarlo a casa. Detto, fatto. Corte di pullman scortati fino in periferia e il candidato incontra Marie e famiglia. Rinfresco con cannoli siciliani.

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