Silvio Viale ha sperimentato la Ru486 a Torino

La Repubblica 27.2.08
Silvio Viale ha sperimentato la Ru486 a Torino
"Un grande giorno per le donne ma abbiamo 20 anni di ritardo"
di Sara Strippoli

TORINO - - Silvio Viale, l´Aifa dà il suo primo via libera alla pillola Ru 486. Un epilogo atteso. Ritiene che la battaglia sia stata troppo lunga?
«Un grande giorno per le donne. Arriviamo però con 20 anni di ritardo rispetto alla Francia, 8 rispetto agli Stati Uniti. E dopo sette anni di battaglie in Italia».
Crede che la battaglia sia finita?
«Per il momento diciamo che il bluff è stato svelato. Di tutti quelli che parlavano di "pesticida umano" o "diserbante chimico" o ripetevano il ritornello dell´aborto a domicilio e dell´aborto facile. Si comincerà ad applicare la Ru486 per gli aborti nell´ambito della 194 e finalmente si potranno condurre le sperimentazioni di questo farmaco anche in altri campi della medicina, come in oncologia».
Per questa battaglia lei è stato indagato dalla Procura di Torino perché le donne lasciavano l´ospedale durante la sperimentazione che si è svolta al Sant´Anna. Adesso che la pillola arriverà, si tornerà a parlare di "ricovero sì, ricovero no"?
«Basta leggere il testo della 194 nella sua interezza. Si parla sempre di intervento ed eventuale ricovero. Non c´è l´obbligo del ricovero ma si dice solo che le azioni finalizzate ad interrompere la gravidanza si devono svolgere in ospedale o nelle strutture autorizzate. Sta al medico decidere quando la donna può andare a casa. Il ricovero coatto non è previsto in nessun Paese europeo».
Non prevede che la querelle su questo punto riprenderà?
«Mi aspetto che gli oppositori della Ru486 scatenino una guerriglia a tutto campo, ma l´importante è cominciare sulla base di protocolli comuni. La Ru 486 implica una nuova organizzazione perché dopo l´assunzione delle pastiglie non sarà più possibile invocare l´obiezione di coscienza, trattandosi di semplice assistenza. Sarà possibile coinvolgere di più i consultori come già prevede la 194».
Quelli contrari alla Ru sostengono che ci sono effetti collaterali e complicazioni per la salute della donna. Come la pensa?
«La Food and drug administration, l´agenzia farmacologica americana e L´Emea, quella europea, nel 2007 hanno confermato la sicurezza del farmaco. L´Oms, l´organizzazione mondiale della sanità sostiene la stessa tesi. Io che l´ho usata non temo la prova del 9».
La battaglia per la Ru486 con lo sberleffo a Storace le costerà la candidatura in Parlamento nei Radicali?
«Non posso pensare che dipenda da questo».

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