«Non torneremo indietro su testamento biologico e Dico»

«Non torneremo indietro su testamento biologico e Dico»

QN del 27 febbraio 2008, pag. 12

di Giorgio Gazzotti

Mezzo mondo cattolico è insorto contro il vostro ingresso nelle liste del Partito de­mocratico, Famiglia cristiana spara a zero su Veltroni e Pannello. I teodem chiedono garanzie. Come farete a convivere con Kala cattolica del Pd?

«Sgombriamo il terreno — risponde Marco Cap­pato, dirigente e parlamentare europeo radicale — una volta per tutte da questa storia della con­trapposizione tra cattolici e radicali. Ci sono anche radicali cattolici e non ci sarebbero state le grandi maggioranze sul divorzio e sull'aborto e la vicinanza alla lotta di Welby senza i cattolici. Noi siamo in sintonia profonda con la società italiana e anche con i cattolici, che spesso sono stati dalla parte delle nostre battaglie civili. Poi c'è una parte del mondo cattolico, quello orga­nizzato e più vicino alle gerarchie ecclesiastiche, con il quale ci sono delle differenze, ma l'importante è che ci sia un confronto aperto».

Il confronto va bene, ma su questioni co­me l'eutanasia, le unioni di fatto, la dro­ga, il Concordato, le posizioni sono inconci­liabili.

«Anche nel Partito democratico americano sui diritti civili ci sono posizioni molto articolate. E comunque, da quando abbiamo pensato all'al­leanza con il Pd, abbiamo sempre detto che per noi prioritarie sono le riforme in senso liberale in campo economico, istituzionale e della giustizia. Sui diritti civili crediamo ci siano anticorpi laici sia nella Chiesa sia nella società che ci ga­rantiscono».

Insomma metterete la sordina alle vostre battaglie storiche?

«Non ho detto questo, ho detto che ci sono delle priorità. Naturalmente purché non ci siano arre­tramenti sui temi civili, che non potremmo ac­cettare. E che nel programma del Pd non ci so­no, mentre l'altra coalizione mi sembra proietta­ta a compiere grandi passi indietro. Nel programma del Pd ci sono impegni sul testamento biologico e sulle unioni di fatto, che sono obiet­tivi più avanzati di ciò che questa legislatura ha prodotto».

Craxì e Boselli si chiedono in cambio di co­sa avete rinunciato al simbolo e alle vostre battaglie...

«Craxi e Boselli hanno scoperto a parole le batta­glie laiche da un anno e mezzo, non credo possa­no darci lezioni. Quando eravamo insieme nel­la Rosa nel Pugno ci rimproveravano di non avere abbastanza attenzione al sociale. Oggi si scoprono neofiti della laicità».

Voi dunque garantite che andrete d'amo­re e d'accordo e la coesione del Pd sarà salva?

«Noi radicali abbiamo dimostrato nella legisla­tura in corso una lealtà sugli impegni presi, co­me nessun altro. Abbiamo lavorato con serietà sul testamento biologico assieme al cattolico Marino e sui Dico con la cattolica Bindi. Noi non facciamo politica per fare risse e polemi­che».

Ma candiderete anche il ginecologo Silvio Viale, bestia nera del Vaticano e di molti cattolici?

«Non abbiamo ancora deciso le nostre candida­ture, ma penso che non ci saranno problemi».

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