Gli allievi di Brera con Fo celebrano il funerale dell´arte
Gli allievi di Brera con Fo celebrano il funerale dell´arte
FRANCO VANNI
27 GENNAIO 2008, LA REPUBBLICA - MILANO
Pochi fondi e titolo non riconosciuto. Dalla Chiesa: "Accademie presto equiparate"
In corteo con una bara: "Studiare è difficile"
Laboratori del marmo senza aspiratori delle polveri, professori precari per il 75%
Una bara accompagnata dalle note della marcia funebre di Chopin. A portarla in corteo, i 200 studenti dell´Accademia di Brera e del Conservatorio che ieri mattina hanno inscenato il "funerale dell´arte". Una manifestazione di protesta contro la scarsità di finanziamenti alle accademie, la mancanza di attrezzature per studiare e per chiedere che il titolo di studio rilasciato sia riconosciuto come laurea a tutti gli effetti.
Il corteo, a cui ha preso parte anche Dario Fo, è partito da piazza Cinque Giornate e si è sciolto in piazza Duomo. Ragazze vestite a lutto precedevano una bara portata a spalle dai compagni, mentre una banda accompagnava la sfilata. Serena Francone, rappresentante degli studenti, spiega: «Ci barcameniamo ogni giorno fra aule insufficienti, segreteria inceppata e dotazioni di sicurezza quasi nulle». I ragazzi denunciano anche che i laboratori di scultura, dove si lavora il marmo, si tengono senza un aspiratore che porti via le polveri, che c´è una sola maschera protettiva per i 40 ragazzi che usano saldatori e seghe circolari, che le lastre da 120 chili vengono spostate da loro con carrelli senza protezione di sicurezza.
Alla sede distaccata dell´accademia in viale Marche, dove si tengono i corsi di media-art e design, le cose non vanno meglio. Loretta Borrelli, studentessa al biennio, denuncia: «La carenza di attrezzature è grave: al corso di montaggio abbiamo 4 computer per 70 studenti». Sul piede di guerra anche i professori a contratto, il 75% del corpo docenti. Antonio Caronia, loro rappresentante, lamenta: «Facciamo tesi ed esami che non ci vengono pagati e lavoriamo tutto l´anno senza contratto. È una situazione insostenibile». Il direttore dell´accademia Fernando De Filippi sta con gli studenti: «Le carenze che denunciano sono reali, nel 2008 il ministero dell´Università ci darà 350mila euro, una miseria per un´accademia che ha quasi 4mila iscritti. Non ce la facciamo. Un esempio: abbiamo informatizzato la segreteria ma manca il personale per farla funzionare, l´ufficio lavora con cinque dipendenti, ne servirebbero 50».
Il sottosegretario all´Università Nando dalla Chiesa invita gli studenti a stilare un documento sulla situazione di Brera, da presentargli all´incontro che farà il 13 e 14 febbraio con gli allievi delle accademie di Belle Arti di tutta Italia. Sulla questione del riconoscimento della laurea, già previsto dalla legge 508 del 1999, rassicura: «Il problema è risolto: è pronta una circolare da inviare a tutti i rami della pubblica amministrazione in cui si ribadisce che i laureati in accademia sono ammessi ai concorsi pubblici».
FRANCO VANNI
27 GENNAIO 2008, LA REPUBBLICA - MILANO
Pochi fondi e titolo non riconosciuto. Dalla Chiesa: "Accademie presto equiparate"
In corteo con una bara: "Studiare è difficile"
Laboratori del marmo senza aspiratori delle polveri, professori precari per il 75%
Una bara accompagnata dalle note della marcia funebre di Chopin. A portarla in corteo, i 200 studenti dell´Accademia di Brera e del Conservatorio che ieri mattina hanno inscenato il "funerale dell´arte". Una manifestazione di protesta contro la scarsità di finanziamenti alle accademie, la mancanza di attrezzature per studiare e per chiedere che il titolo di studio rilasciato sia riconosciuto come laurea a tutti gli effetti.
Il corteo, a cui ha preso parte anche Dario Fo, è partito da piazza Cinque Giornate e si è sciolto in piazza Duomo. Ragazze vestite a lutto precedevano una bara portata a spalle dai compagni, mentre una banda accompagnava la sfilata. Serena Francone, rappresentante degli studenti, spiega: «Ci barcameniamo ogni giorno fra aule insufficienti, segreteria inceppata e dotazioni di sicurezza quasi nulle». I ragazzi denunciano anche che i laboratori di scultura, dove si lavora il marmo, si tengono senza un aspiratore che porti via le polveri, che c´è una sola maschera protettiva per i 40 ragazzi che usano saldatori e seghe circolari, che le lastre da 120 chili vengono spostate da loro con carrelli senza protezione di sicurezza.
Alla sede distaccata dell´accademia in viale Marche, dove si tengono i corsi di media-art e design, le cose non vanno meglio. Loretta Borrelli, studentessa al biennio, denuncia: «La carenza di attrezzature è grave: al corso di montaggio abbiamo 4 computer per 70 studenti». Sul piede di guerra anche i professori a contratto, il 75% del corpo docenti. Antonio Caronia, loro rappresentante, lamenta: «Facciamo tesi ed esami che non ci vengono pagati e lavoriamo tutto l´anno senza contratto. È una situazione insostenibile». Il direttore dell´accademia Fernando De Filippi sta con gli studenti: «Le carenze che denunciano sono reali, nel 2008 il ministero dell´Università ci darà 350mila euro, una miseria per un´accademia che ha quasi 4mila iscritti. Non ce la facciamo. Un esempio: abbiamo informatizzato la segreteria ma manca il personale per farla funzionare, l´ufficio lavora con cinque dipendenti, ne servirebbero 50».
Il sottosegretario all´Università Nando dalla Chiesa invita gli studenti a stilare un documento sulla situazione di Brera, da presentargli all´incontro che farà il 13 e 14 febbraio con gli allievi delle accademie di Belle Arti di tutta Italia. Sulla questione del riconoscimento della laurea, già previsto dalla legge 508 del 1999, rassicura: «Il problema è risolto: è pronta una circolare da inviare a tutti i rami della pubblica amministrazione in cui si ribadisce che i laureati in accademia sono ammessi ai concorsi pubblici».
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