La Stampa TuttoLibri 29.10.11 Hillman: “Sto morendo ma non potrei essere più impegnato a vivere” “Con la morte vicina, la vita si esalta” Silvia Ronchey L’ultima intervista Al capezzale dello psicoanalista che ha domato il dolore per ragionare sulla propria fine Hillman «Guardando la mia fine ad occhi aperti, e riflettendoci sopra, mi rendo conto di realizzare qualcosa di molto prezioso» «Sto morendo, ma non potrei essere più impegnato a vivere». Così aveva scritto, nella sua ultima mail. E così l’ho trovato, quando sono andata a salutarlo per l’ultima volta nella sua casa di Thompson, nel Connecticut, pochi giorni prima che morisse: il fantasma di se stesso, ma incredibilmente vitale; il corpo fisico ridotto al minimo, quasi mummificato, tutto testa, pura volontà pensante. Restare pensante era la sua scommessa, la sua sfida. Per questo aveva ridotto al minimo la morfina, a prezzo di un’atroce sofferenza sopportata con quella che gli antichi stoici chiamavano apatheia : un apparente ...