AGRIGENTO - "Valle ai privati? Atto sacrilego"

AGRIGENTO - "Valle ai privati? Atto sacrilego"
La Sicilia 04/07/2008

Coro di no unanime alla proposta dell'assessore regionale ai Beni Culturali Antonello Antinoro di privatizzare la Valle dei Templi.
Per Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente del Fai, il fondo per l'ambiente italiano che nella Valle ha in gestione la Kolymbetra, si tratta di una proposta «sacrilega». «Beni di questa importanza - ha aggiunto la presidente del Fai - devono rimanere in mano alla nazione». «Cedere la gestione e la valorizzazione dell'intero parco di Agrigento - la più vasta area archeologica greca in Italia, singolare integrazione di arte e natura - spiegano dal Fai - apparirebbe come una rinuncia definitiva dell'Ente Pubblico a uno dei suoi compiti primari». «La Valle dei Templi, così Pompei o il Colosseo - hanno aggiunto - per la loro vastità e il loro immenso valore culturale, non possono essere ceduti a privati perché necessitano di una gestione che va ben oltre le logiche del profitto, inevitabili e corrette per un soggetto privato».
Il Fai insomma si augura «che lo Stato non rinunci ai propri doveri, difendendo un bene che appartiene a tutti i cittadini italiani e che è anche patrimonio dell'umanità» e chiede di «agire con fermezza per mantenere inalterata la bellezza del paesaggio, proteggendolo dalla speculazione edilizia, intervenendo sulla viabilità, per esempio con la chiusura al traffico della strada che attraversa la Valle e incrementando il turismo, con strutture non invasive e rispettose dell'ambiente».
Reazioni negative naturalmente anche da esponenti politici agrigentini. «L'ipotesi non ci convince - ha detto coordinatore regionale di An-Pdl, Pippo Scalia -. È pur vero che rispetto allo straordinario patrimonio culturale che la Sicilia custodisce non corrisponda un adeguato ritorno in termini di visitatori, ma da qui a cedere in blocco a privati ce ne passa. Un conto è l'affidamento ai privati dei servizi aggiuntivi, un altro è la cessione tout court delle singole realtà archeologiche».
Contrario anche il deputato regionale del Pd Giacomo Di Benedetto: «Assistiamo ad una iniziativa assurda e incondivisibile. Sono contrario alla scriteriata impostazione politica annunciata da Antinoro e, assieme al gruppo parlamentare del Pd, mi opporrò a questa strategia che porterebbe alla privatizzazione del nostro immenso e straordinario patrimonio storico, archeologico e paesaggistico. Non è così che si renderà la gestione dei beni culturali in Sicilia più redditizia».
Un no deciso anche da Legambiente: «Il fatto è - dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - che questa proposta comincia dalla fine: si prospetta una soluzione senza aver messo a fuoco, prima, quelli che sono gli obiettivi da raggiungere. E chiaro che il patrimonio artistico della Valle dei Templi va valorizzato e tutelato e condividiamo pienamente la necessità di trovare al più presto una soluzione ai problemi di gestione dell'area. Ma la privatizzazione non è di per sé uno strumento salvifico». «La notizia ha detto Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia - suscita forti perplessità e notevole confusione».

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