AGRIGENTO - No bipartisan dalla Valle dei Templi. «E' patrimonio di tutta l'umanità»

AGRIGENTO - No bipartisan dalla Valle dei Templi. «E' patrimonio di tutta l'umanità»
La Sicilia 04/07/2008

AGRIGENTO. All'ombra dei Templi l'ipotesi di privatizzare la Valle ha suscitato reazioni piuttosto negative. E se già la presidente dell'Ente Parco archeologico - nominata peraltro per legge dall'assessorato ai Beni culturali - Rosalia Camerata Scovazzo ha già fatto sapere che «la tutela del patrimonio monumentale non può essere oggetto di delega da parte dell'amministrazione pubblica», pure il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, che di diritto siede nel Consiglio di Amministrazione del Parco, non ha nascosto una certa freddezza: «Prima sarebbe meglio conoscere meglio quali sono i termini della proposta dell'assessore Antinoro. Ritengo comunque che la privatizzazione non riguardi il bene monumentale in sé perché in quanto tale è di tutti. Ricordo pure che la Valle dei Templi è un sito patrimonio dell'Unesco e, dunque, dell'Umanità».
Zambuto ha comunque ammesso che il tema della gestione dei beni culturali vada posto: «Il tema di una utilizzazione in termini manageriali dei beni che abbiamo è una questione che si pone in tutte le pubbliche amministrazioni». Il Comune da canto suo - come spiega lo stesso sindaco - sta ultimando la realizzazione dei parcheggi e del servizio di bus navetta. «L'obiettivo - ha detto Marco Zambuto - è far sì che i pullman e i mezzi pesanti in genere non attraversino più la Valle creando dei percorsi alternativi».
Ad Agrigento insomma, una volta tanto, il tema non sembra dividere. Vi è anzi, un secco no «bipartisan». Pippo Scalia, numero uno di An-Pdl in Sicilia ha ad esempio bocciato l'idea: «L'ipotesi non ci convince. È vero che rispetto allo straordinario patrimonio culturale che la Sicilia custodisce non corrisponda un adeguato ritorno in termini di visitatori, ma da qui a cedere in blocco a privati ce ne passa». D'accordo con lui, anche se i toni sono ovviamente più duri, Giacomo Di Benedetto, deputato regionale del Pd: «Auspicavo, che il primo atto dell'assessore regionale Antonello Antinoro andasse nella direzione di un rilancio dei beni culturali e ambientali in Sicilia e invece assistiamo ad una iniziativa assurda e incondivisibile».
Perplessa anche Legambiente secondo cui «la proposta di privatizzazione del governo regionale ha troppe confusioni e contraddizioni». «C'è da chiedersi - hanno detto Mimmo Fontana, presidente regionale e Giuseppe Arnone della direzione nazionale - quale compatibilità vi sia tra una simile proposta ed il Piano del Parco appena approvato, strumento assai concreto di gestione economica, che finalmente sta per diventare esecutivo. Legambiente, su questi argomenti, ritiene di chiedere un incontro con il Governo regionale, coinvolgendo il Parco e le altre associazioni ambientaliste e culturali che hanno ruolo nella Valle dei Templi».
Non mancano nemmeno giudizi un po' sopra le righe, come quello di una associazione di siciliani emigrati, «Ad Est», secondo cui l'idea dell'assessore Antinoro «sembra uscita - come dice Gaetano Alessi, responsabile dell'associazione - da un copione di Antonio Albanese quando porta in scena il politico Cetto Laqualunque».

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