Archeologia a Messina. Scoperta in centro l'antica Zancle

Archeologia a Messina. Scoperta in centro l'antica Zancle
Giovanna Cucè
il sole 24 ore Sud 18/4/2008

Si direbbe essere una delle più importanti scoperte . archeologiche fatte negli ultimi anni nell'Italia meridionale. Il rinvenimento, in una zona non molto distante dal porto di Messina, di un'area dove i greci tra il VII e il VI secolo avanti Cristo realizzarono il rito di fondazione della città di Zancle, è stato definito dalla Soprintendenza «raro ed eccezionale». Spetterà adesso a una commissione tecnica nominata dall'assessorato regionale ai Beni culturali valutare nei prossimi giorni in via definitiva non soltanto l'importanza dei reperti, ma anche l'accordo da raggiungere con l'impresa (la Prima Real Estate) che in quell'area tra la via La Farina e la via Samperi aveva allestito l'anno scorso un cantiere edile per la realizzazione del Palazzo Colapesce.
I primi resti antichi sono stati portati alla luce ad aprile dell'anno scorso, quando la società ha cominciato i lavori di escavazione delle fondamenta: in quell'occasione sono stati ritrovati alcuni frammenti di coppe, piatti, boccali per il vino risalenti con molta probabilità all'età della colonizzazione greca. È così intervenuto il servizio archeologico della Soprintendenza di Messina, che ha in primo luogo bloccato tutte le attività di cantiere e, in un Secondo momento, deciso di avviare i lavori necessari per realizzare gli scavi. Ma questi ultimi, fino allo scorso ottobre, sono stati fatti grazie alle risorse (circa 15mila euro) messe a disposizione dall'impresa edile che avrebbe dovuto costruire l'edificio. Il finanziamento da parte della Regione è arrivato à novembre dell'anno scorso: 35mila euro che sono serviti a far ripartire gli interventi.
La clamorosa scoperta è avvenuta a sette metri sotto il livello del suolo: una enorme struttura di forma ellittica, circondata da una sorta di recinto in pietra, all'interno della quale - secondo il team di archeologi della Soprintendenza diretti da Giovanna Bacci - venne acceso quel grande fuoco che rappresentò, attorno agli inizi del VII secolo, il rito di fondazione della colonia greca di "Zancle" (dal greco falce, nome dato alla città dello Stretto per la caratteristica forma del suo porto). Le attività di scavo, tuttavia, adesso sono ferme: servono nuovi fondi per continuare a lavorare. Ma sul tavolo del soprintendente Gianfilippo Villari è arrivata la proposta in tre punti del direttore dei lavori della Prima Real Estate, l'architetto Salvatore Geraci: «Da parte nostra, siamo disposti - ha dichiarato il responsabile - in primo luogo a valorizzare i ritrovamenti attraverso la costruzione di un antiquarium in vetro all'interno dell'edificio che avevamo progettato, a fornire poi un contributo per la continuazione degli studi sull'area è, infine, a ritirare il contenzioso che abbiamo aperto al Tar per l'apposizione del vincolo. Ma, voglio sottolineare, in questa vicenda che dura da quasi un anno siamo disposti a fare da mecenati, non da benefattori».

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