L'OLFATTO MUOVE LE MANI, PADOVA SMENTISCE DARWIN

da ansa.it, 2008-03-06 14:25
L'OLFATTO MUOVE LE MANI, PADOVA SMENTISCE DARWIN
PADOVA - Darwin lo aveva definito un senso "laterale" perché, sosteneva, l'uomo con l'evoluzione ne aveva ridotto l'uso. Ma oggi l'olfatto torna ad essere protagonista perché, secondo i ricercatori dell'Università di Padova, è anche responsabile del movimento delle mani. L'olfatto, secondo lo studio di una equipe di ricercatori padovani guidati da Umberto Castiello, non solo permette all'uomo di percepisce odori e profumi ma è anche in grado di informare il cervello su come interagire con gli oggetti, "informandone" le mani.

I ricercatori hanno chiesto ad alcune persone di raggiungere e afferrare della frutta dopo essere state esposte al profumo di un solo specifico frutto. Il movimento della mano, la cui misurazione è stata fatta tramite una tecnica per la registrazione cinematica, ha dimostrato come questo fosse eseguito in modo diverso a seconda che il frutto da afferrare fosse o meno lo stesso di cui inizialmente era stato sentito il profumo. "Quando la vista e l'olfatto forniscono informazioni discordanti circa l'oggetto da afferrare - dice Castiello - il modo in cui il movimento viene eseguito appare essere il risultato del compromesso tra queste due diverse informazioni sensoriali. Non c'é un dominio di un senso sull'altro.

L'olfatto sembra quindi comunicare con i centri 'alti' del controllo del comportamento, quali appunto quelli responsabili del movimento e delle interazioni con gli oggetti". Una ricerca che sovverte alcuni luoghi comuni sull'olfatto, come quello che sia, tra i sensi, il più 'emotivo', appartenente al dominio degli istinti e quindi distante dai meccanismi della conoscenza razionale.

Nel corso dell'evoluzione umana l'olfatto ha giocato un ruolo fondamentale nella sopravvivenza della specie; secondo una lettura darwiniana tuttavia man mano che l'uomo è progredito lungo la linea evolutiva, l'olfatto avrebbe perso la propria importanza, a vantaggio di altri sensi quali la vista e l'udito. Lo studio dell'Università di Padova dimostra come l'olfatto sia meno accessorio di quanto ritenuto sinora, e apre alla possibilità che questo senso rappresenti un vero e proprio accesso interpretativo al mondo che ci circonda.

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