Pressing del Cavaliere sui vescovi: convincete Pier, i cattolici sono con me
Pressing del Cavaliere sui vescovi: convincete Pier, i cattolici sono con me
Il Messaggero del 13 febbraio 2008, pag. 3
di Marco Conti
«Se il cardinale ci tiene tanto a Casini siamo pronti a candidarlo sindaco di Roma». Dopo giorni di nervosismo, ieri mattina Silvio Beiiu-scotii è sbottato così alla lettura di un nuovo intervento del quotidiano dei vescovi "Avvenire" nel quale si sollecitava la presenza di un simbolo dei cattolici nell'alleanza di centrodestra.
Sono giorni che il leader azzurro cova più di un mugugno nei confronti del cardinal Camillo Ruini, colpevole a suo dire di aver schierato il giornale in difesa di quel «marchio» che per Berlusconi, come ha spiegato ieri a "Porta a Porta", «non ha storia». Per i vescovi italiani quello è invece l'unico simbolo che, attraverso lo scudocrociato, riprende anche il massimo segno di distinzione dei cattolici, ovvero la croce. Fatto sta che i vescovi sino all'ultimo hanno sperato nell'accordo che avrebbe dovuto permettere ai centristi di schierare il proprio simbolo nel centrodestra.
Sino all'ultimo Gianni Letta, che ora il Cavaliere vorrebbe spendere a Roma contro Rutelli, ha lavorato per convincere le gerarchie e lo stesso Ruini che il peso della componente cattolica nel Pdl sarebbe aumentata e che «non si tratta di un'annessione». La sortita in favore di una moratoria sull'aborto, così come da un po' di tempo la propone Giuliano Ferrara, ieri l'altro Berlusconi l'ha fatta propria solo a metà e questo ha fatto piacere alla componente laica di FI che, con Benedetto Della Vedova, plaude al «principio della libertà di coscienza» che Berlusconi ha comunque fatto salvo.
I suoi buoni uffici il Cavaliere li ha spesi direttamente con il Vaticano e con il segretario di Stato Tarcisio Bertone il quale però, oltre a precisare tramite l'Osservatore Romano che non bisogna confondere la Santa Sede dalla Cei, non è andato. Eppure Berlusconi è convinto di aver fatto «non poco» per Oltretevere durante il suo governo. Ieri, durante "Porta a Porta "sì è guardato bene dall'entrare in una querelle con i vescovi, ma Ira esenzioni lei e finanziamenti alla scuola cattolica il Cavaliere è convinto di aver fatto il massimo di quello che era possibile fare nei suoi cinque anni a palazzo Cìngi. Berlusconi si guarda bene dal sostenere dì essere «un cattolico adulto», come fece Prodi in occasione del referendum sulla procreazione, ma è convinto, dopo una quindicina d'anni dì attività politica, che «i cattolici votano e voteranno ancora per me».
L'irritazione di Berlusconi per la sponsorizzazione di Ruini in favore dell’Udc, ha coinvolto ieri l'altro anche don Gianni Baget Bozzo colpevole dì aver sostenuto su queste colonne che alla fine il Cavaliere sì sarebbe adeguato alle richieste del Cardinale. Nientedafare, ammutolito don Gianni e il sito di formazione azzurro "Ragionpolitica", dove il monsignore scriveva, è bloccato.
Resta ora da vedere se per non rischiare «l'irrilevanza dei cattolici» anche la Binetti e la Roccella lasceranno Pd e Pdl insieme a qualche altro "teo-dem" e "cattolico adulto".
Il Messaggero del 13 febbraio 2008, pag. 3
di Marco Conti
«Se il cardinale ci tiene tanto a Casini siamo pronti a candidarlo sindaco di Roma». Dopo giorni di nervosismo, ieri mattina Silvio Beiiu-scotii è sbottato così alla lettura di un nuovo intervento del quotidiano dei vescovi "Avvenire" nel quale si sollecitava la presenza di un simbolo dei cattolici nell'alleanza di centrodestra.
Sono giorni che il leader azzurro cova più di un mugugno nei confronti del cardinal Camillo Ruini, colpevole a suo dire di aver schierato il giornale in difesa di quel «marchio» che per Berlusconi, come ha spiegato ieri a "Porta a Porta", «non ha storia». Per i vescovi italiani quello è invece l'unico simbolo che, attraverso lo scudocrociato, riprende anche il massimo segno di distinzione dei cattolici, ovvero la croce. Fatto sta che i vescovi sino all'ultimo hanno sperato nell'accordo che avrebbe dovuto permettere ai centristi di schierare il proprio simbolo nel centrodestra.
Sino all'ultimo Gianni Letta, che ora il Cavaliere vorrebbe spendere a Roma contro Rutelli, ha lavorato per convincere le gerarchie e lo stesso Ruini che il peso della componente cattolica nel Pdl sarebbe aumentata e che «non si tratta di un'annessione». La sortita in favore di una moratoria sull'aborto, così come da un po' di tempo la propone Giuliano Ferrara, ieri l'altro Berlusconi l'ha fatta propria solo a metà e questo ha fatto piacere alla componente laica di FI che, con Benedetto Della Vedova, plaude al «principio della libertà di coscienza» che Berlusconi ha comunque fatto salvo.
I suoi buoni uffici il Cavaliere li ha spesi direttamente con il Vaticano e con il segretario di Stato Tarcisio Bertone il quale però, oltre a precisare tramite l'Osservatore Romano che non bisogna confondere la Santa Sede dalla Cei, non è andato. Eppure Berlusconi è convinto di aver fatto «non poco» per Oltretevere durante il suo governo. Ieri, durante "Porta a Porta "sì è guardato bene dall'entrare in una querelle con i vescovi, ma Ira esenzioni lei e finanziamenti alla scuola cattolica il Cavaliere è convinto di aver fatto il massimo di quello che era possibile fare nei suoi cinque anni a palazzo Cìngi. Berlusconi si guarda bene dal sostenere dì essere «un cattolico adulto», come fece Prodi in occasione del referendum sulla procreazione, ma è convinto, dopo una quindicina d'anni dì attività politica, che «i cattolici votano e voteranno ancora per me».
L'irritazione di Berlusconi per la sponsorizzazione di Ruini in favore dell’Udc, ha coinvolto ieri l'altro anche don Gianni Baget Bozzo colpevole dì aver sostenuto su queste colonne che alla fine il Cavaliere sì sarebbe adeguato alle richieste del Cardinale. Nientedafare, ammutolito don Gianni e il sito di formazione azzurro "Ragionpolitica", dove il monsignore scriveva, è bloccato.
Resta ora da vedere se per non rischiare «l'irrilevanza dei cattolici» anche la Binetti e la Roccella lasceranno Pd e Pdl insieme a qualche altro "teo-dem" e "cattolico adulto".
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