La maledizione degli atei devoti

La maledizione degli atei devoti
Left del 15 febbraio 2008

di Simona Maggiorelli

«Una vigoro­sa offensi­va della Chiesa che sa come avvalersi dei suoi lai­ci devoti». Questo è il clima oggi in Italia. Così scrive Fu­rio Colombo sul mensile Agenda Coscioni dedicato al­la tre giorni di Salerno che, all'inizio della campagna elettorale, è il primo appun­tamento "trasversale" di chi non accetta che questioni co­me aborto, fecondazione in vitro, scelte di fine vita siano consegnate alle decisioni di oltretevere.

Senatore Colombo, nel suo manifesto per le primarie del Pd diritti civili, salute, ricerca erano temi chiave.

Io continuerò a battermi per essi. Il Pd ha un solo percorso duraturo: quello che prevede una decisa presa di posizione in favore della laicità.

Veltroni da Spello però…

S'intende che non sto descri­vendo una situazione reali­stica. Ma se è per questo, neppure ai partigiani sem­brava facile liberare l'Italia dal fascismo. E allora basta guardare come risponde il governo spagnolo alle inge­renze dei vescovi. Quello che fa Zapatero a me pare nor­male. Mentre la sottomissio­ne italiana mi sembra non normale. Non degna di una Repubblica democratica. Stiamo parlando del rappor­to fra due poteri, di cui uno extranazionale e che ha una pretesa di controllo sull'altro.

L'annosa mancanza di separa­zione fra Stato e Chiesa?

La nostra vita politica ha su­bito un duro colpo con Berlu­sconi. Certi politici hanno sempre cercato di tenersi buona la Chiesa, per garan­tirsi sostegno politico e voti. Ma è stato lui a inventarsi l'a­teo devoto incarnato ora da Ferrara. Con la sua vita e i suoi divorzi si è finto religio­so. Ha messo in campo le zie suore e usato i rosari della madre per dimostrare un'obbedienza che avrebbe dovuto metterlo al sicuro in politica. Poi, questo è diventato il comportamento dei partiti, prima degli ex De, poi della sinistra che non aveva più un ancoraggio ideologico: in molti sono andati in cerca di benemerenze della Chiesa. Cosa che i liberali non si sono mai sognati di fare.

Sui diritti civili, però, il cen­trosinistra non ha raggiunto neppure gli obiettivi minimi.

Sul testamento biologico, per esempio, la verità è che il se­natore Marino, è stato boi­cottato ora da esponenti di destra ora di sinistra, in lotta per apparire l'uno più cattoli­co dell'altro. È la maledizio­ne che ha portato Berlusconi.

E nell'ipotesi di un "Veltrusconi" che accadrebbe?

Io non credo affatto in un Veltrusconi, anche perché si vede benissimo che Berlu­sconi è sul viale del tramonto. E non per l'età, ma per la to­tale mancanza di nuove idee. Se un crociato come Casini è restato nel dubbio se seguirlo o no vuoi dire che è alla fine. Se Fini ha scelto di essere il suo numero due è perché pensa che presto se ne andrà e lui diventerà il numero uno per eredità. Come sempre gli è accaduto nella vita.

Cosa legge sotto il crescente attacco alla legge 194?

È un attacco violentissimo e credo che Ratzinger sia stato sorpreso di essere superato a destra da Ferrara. La situa­zione è molto grave. I cittadi­ni da soli, temo, non ce la fa­ranno a opporsi a quella che Napolitano ha chiamato «la grave anomalia» che ha go­vernato l'Italia.

I media italiani parlano di bambini invece che di feti e ti­rano in ballo l'eugenetica quando si tratta, invece, di prevenire malattie incurabili.

Li guardo con raccapriccio. Ma so che non si diventa di­rettori di giornali senza un parere del Vaticano. Meno che mai direttori di tg. E questo rende i più giovani molto più conformisti dei più anziani.

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