Il mistero di Pico della Mirandola “Fu avvelenato”

La Repubblica 23.2.08
Uno studioso: "Lo uccisero perché era contro l’astrologia"
Il mistero di Pico della Mirandola “Fu avvelenato”
di Alessandro Rota

cciso per amore della scienza, difesa contro lo strapotere dell´arte divinatoria per eccellenza: l´astrologia. Il giallo della morte di Pico della Mirandola continua ad arricchirsi di particolari. Inediti, come la lettera di un autore sconosciuto, indirizzata a Marsilio Ficino e scritta pochi mesi dopo la morte del filosofo, detto anche Conte della Concordia. La missiva, che sarà pubblicata nel libro Delitti e misteri del passato (in primavera per Rizzoli) di Silvano Vincenti, contiene allusioni alla scomparsa dell´umanista, non per malattia ma per assassinio. Disputationes adversus astrologiam divinatricem si intitola l´opera a cui lo studioso si dedicò nell´ultimo periodo della sua vita. Rimase incompiuta, anche se alcuni concetti base furono ripresi e rielaborati da Girolamo Savonarola nel suo Trattato contro gli astrologi.
«Pico - sottolinea un passo della lettera - si sarebbe fatto dimenticare ritirandosi dal gioco e adesso eccolo trasformato in vittima. Il suo libro assumerà ancora più importanza. Pico esitava a pubblicarlo, ora il suo erede si sentirà in dovere di farlo. Il Papa vuole il libro per comprometterci. Quel manoscritto deve sparire, ritrovalo». Vincenti, che è anche presidente del Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici e che sta studiando le sembianze e il Dna del filosofo, sottolinea che «il trattato dava assai fastidio alla società dell´epoca. L´astrologia era molto diffusa e considerata da molti, tra cui Ficino, e la più nota astrologa del tempo, la Rucellai, una scienza perfetta. La Chiesa era contraria e Pico portò avanti l´idea che fosse solo un´arte divinatoria. Se le sue convinzioni fossero state diffuse, avrebbero mandato davanti all´Inquisizione parecchi nomi noti. Per questo qualcuno decise di far sparire lo scritto e il suo autore. Tra i probabili mandanti c´è Piero de´ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico».
Marsilio Ficino fu incaricato di rubare la Disputazione ma, evidentemente, non ci riuscì (fu pubblicata due anni dopo la morte di Pico della Mirandola). Che Pico della Mirandola fosse stato ammazzato, addirittura avvelenato con l´arsenico, è stato stabilito recentemente, dopo le analisi effettuate sui resti, riesumati, dell´autore dell´Heptalus: nei campioni ossei, nei tessuti molli e, in particolare, nelle unghie sono state ritrovate alte percentuali del veleno. Finora però non era chiaro il movente dell´omicidio, anche se il nome del rampollo dei Medici era stato fatto. Le ossa di Pico della Mirandola sono state rimesse al loro posto nella Basilica di San Marco a Firenze.

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